Si è trattato di una cordiale chiacchierata attorno ad un tavolo assieme ad altri colleghi ma le cose che ne son venute fuori non sono di poco conto.
“Quello che si sta facendo potrebbe non servire e risultare inutile”.
Stiamo parlando dei tribunali, di quelli abruzzesi, e della iniziativa che giace sul tavolo del governo.
L’On.Delmastro ha assicurato che ben presto dovrebbe essere depositato un disegno di legge che, rivedendo i criteri della nuova geografia giudiziaria, dovrebbe salvare i nostri tribunali e qualche altro.
Veramente è da novembre che se ne parla e ora stiamo cominciando a essere un po’ stretti con i tempi.
Ma secondo Giorgio Di Benedetto la sostanza è un’altra.
Sarebbe una soluzione tampone, “pecetta” come la chiama, perché con un cambio di maggioranza “si potrebbe far tornare tutto sui suoi passi”.
“Io ricordo,” aggiunge, “che un’altra norma è stata applicata per quasi un mese poi è stata cambiata subito”.
E rilancia quello che era un suo vecchio progetto, sposato anche dal Procuratore Bellelli.
Quasi nascosto da tre fascicoloni molto spessi che, l’uno sopra l’altro quasi ce lo nascondono alla vista, Giorgio rilancia l’idea dell’area giudiziaria.
Accorpare l’organico e non più gli uffici per cui i magistrati potrebbero spostarsi, per fare le udienze e la loro attività giurisdizionale, di volta in volta nei tre tribunali aquilani (compreso quello di L’Aquila) così come, per la provincia teatina, Lanciano e Vasto potrebbero accorpare i loro organici a quello di Chieti.
Questo permetterebbe, secondo l’ex Presidente del Tribunale di Sulmona, di mantenere l’obiettivo della specializzazione tanto cara ai magistrati, solo che dovranno portare la loro professionalità nei tre tribunali del territorio.
“Sarebbe un progetto pilota,” risponde a chi gli chiede se tale modello organizzativo è esportabile altrove.
C’è da dire, però, che il coordinamento dei quattro tribunali abruzzesi, che sta lavorando sulla ipotesi Delmastro, il 7 maggio sarà ricevuto da Nordio dal quale si attendono risposte importanti.
Almeno si spera.
E quindi è più che lecito aspettare ormai ancora qualche giorno per saperne di più.
Poi, a sorpresa, Giorgio Di Benedetto annuncia il suo endorsement per Angelo Figorilli.
“Ho visto 3 cose sui bigliettini di Figorilli e adesso 2 cose anche sul manifesto”, aggiunge, “Svegliamoci e torniamo a sognare”.
“Mi piace che sia per il dialogo, per la fantasia, per i sogni”.
E su questa beatificazione del candidato del centro sinistra si conclude l’incontro con Giorgio Di Benedetto.
Con una chiosa finale.
“Mi è stato proposto di candidarmi da sindaco ma ho rifiutato,” aveva detto, “non mi sento all’altezza, la politica è una cosa seria e va fatta seriamente e io non ho la preparazione mentale adatta. E poi c’è bisogno di molto tempo che io non sono grado di investire”.
A qualcuno malizioso che gli aveva chiesto da chi fosse pervenuta la proposta di candidatura non ha risposto, anzi sì: ”si dice il peccato e non il peccatore”.
Amen.