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Tirabassi presenta la sua armata

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Sul tribunale non molla e ci va giù deciso.

Otterremo il disegno di legge e la proroga tecnica ad esso ancorata, forse potrebbe anche essere un Decreto Legge. Questo il senso delle sue parole alla vigilia dell’incontro con Nordio parlando della questione della soppressione dei quattro tribunali abruzzesi.

È evidentemente il suo cavallo di battaglia per questa campagna elettorale ma non l’unico.

Parla di una città che deve essere “attraente ed attrattiva” e non solo per “chi ci vive e ci lavora” ma anche per i tanti turisti che raggiungono Sulmona. Su questo tema non manca poi il riferimento ai giovani, quei tanti giovani sulmonesi che, all’indomani del diploma, per un verso o per l’altro scelgono altri lidi per realizzare il loro futuro. È un grido di dolore nella speranza di invertire la tendenza.

Poi l’elenco delle priorità: lavoro, la macchina amministrativa, decoro urbano, riqualificazione delle infrastrutture comunali, strade, manutenzione aree verdi, sostegno per i fragili e per i giovani, associazionismo e categorie sociali.

C’è, insomma, di tutto…o quasi. Sembra un dei market posti nei distributori dell’autostrada.

Un cenno alla toni della campagna elettorale e la rivendicazione che non sta facendo assolutamente una campagna aggressiva contro l’avversario.

È vero.

Ma poi c’è la campagna del sindaco e quella delle liste e uno dei partiti che lo sostengono, proprio mentre parlava nella sua sede elettorale di Corso Ovidio, ha sciorinato uno striscione che dileggiava una delle liste di Figorilli.

Insomma il leader predica bene, i fedeli razzolano male.

E sì anche perché s’è scatenata la polemica. Perché dall’altra parte non è che siano stati zitti e giù una sequela di risposte, improperi e rivendicazioni.

Evviva. È quello che ci voleva.

Speravamo che la campagna si ravvivasse.

Ma sui temi e non sugli sfottò e sulle polemiche, che appartengono più ai Bar Sport la domenica sera dopo l’ultima di campionato, che a un dibattito politico.

La platea era indubbiamente gremita con le prime file però occupate dai generalissimi che hanno patrocinato la sua candidatura e, dopo di loro, dai colonnellissimi e pure da qualche capitanissimo.

Insomma lo stato maggiore c’era tutto, la armata elettorale pure.

Evidentemente la destra scommette fortemente su Tirabassi e vuole la vittoria a ogni costo. È quasi una partita nazionale e si vede.

Sicuramente Tirabassi in Conclave ci entra da Papa. Vedremo se avrà ragione lui, Malachia o Nostradamus.

 

 

 

  • Nato nel 1956, studi classici e poi laurea in giurisprudenza, oggi è avvocato nella sua città, patria di Ovidio e Capograssi: Sulmona. Da bambino, al seguito del padre ingegnere, ha vissuto, dall’età di 6 sino ai 12 anni, in Africa, tra Senegal, Congo, Ruanda, Burundi, rimanendo anche coinvolto nelle drammatiche vicende della rivolta del Kivu del 1967. Da pochissimi anni ha iniziato a cimentarsi nell’arte della letteratura e ha già pubblicato tre romanzi: “La Foglia d’autunno”, “L’ombra dell’ultimo manto” e "Virgilia". Quest'ultimo vincitore del premio letterario internazionale Ovidio edizione del 2024. Giornalista pubblicista è anche opinionista del Riformista, di Mondoperaio e del Nuovo Giornale Nazionale e vice direttore de "La Giustizia".

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