Procuratore D’Angelo su violenza a 12enne, vicenda in cui tutti perdono

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“Qui il problema è soprattutto culturale e comportamentale. la Giustizia penale non può essere l’unico approccio”. Lo ha dichiarato, oggi, il Procuratore capo del Tribunale di Sulmona (L’Aquila), Luciano D’Angelo, riferendosi al caso della 12enne violentata a Sulmona, a margine dell’arresto eseguito stamane di 3 giovani, tutti stranieri di cui 2 minorenni. Si tratta di un 18enne tradotto in carcere a Sulmona, un 14enne e un 17enne finiti in un Istituto di pena minorile a Roma. I tre sono accusati, a vario titolo, di violenza sessuale di gruppo aggravata, violenza sessuale aggravata, atti sessuali con minori di anni 14, produzione di materiale pedopornografico, detenzione di materiale pedopornografico ed atti persecutori. “Una storia che semina solo dolore ed è triste anche da un punto di vista culturale. – ha aggiunto il procuratore capo – È una vicenda in cui tutti perdono”. Per due anni, la minorenne  sarebbe stata abusata. “In questa vicenda l’aspetto giudiziario è secondario rispetto a quello culturale e, in ogni caso, non c’è da gioire: non abbiamo catturato un pericoloso assassino, ma individuato 2 minorenni e un appena maggiorenne”, ha sottolineato D’Angelo. L’indagine è partita a fine agosto quando la vittima ha trovato il coraggio di denunciare il fatto di essere stata costretta a subire abusi sessuali, anche di gruppo, per due anni sotto reiterate minacce di morte e di divulgare, tramite i social networks, un video dal contenuto sessualmente esplicito che la ritraeva, realizzato a sua insaputa da uno degli indagati. “Non sono mai soddisfatto quando qualcuno finisce in carcere, figuriamoci quando si tratta di minorenni. Non so neppure se le parti in causa, all’epoca dei fatti, si siano rese conto del disvalore delle loro azioni”, ha concluso il magistrato.
Le misure cautelari detentive sono state disposte dal Tribunale dell’Aquila e del Tribunale per i minorenni del capoluogo di regione sulla base dei gravi indizi di colpevolezza raccolti dai carabinieri nella delicata fase delle indagini coordinata, sinergicamente, dalle Procure della Repubblica, ordinaria e minorile, dell’Aquila.

  • Maria Grazia Trozzi

    Giornalista d’inchiesta di origine abruzzese. Autrice del libro ‘Il sentiero delle signore’, inchiesta su un grave fatto di cronaca del 1997. In trincea per i diritti delle donne e per la tutela ragionevole dell’Ambiente. Tra i suoi report, quello sulla discarica dei veleni di ‘Bussi officine’ è stato in parte acquisito nella relazione finale della Commissione bicamerale d’inchiesta per le problematiche ambientali del sito. Vincitrice del premio internazionale Flora 2023, impegnata anche nella difesa dei diritti del mondo carcerario, lavora presso l’agenzia internazionale di stampa LaPresse.

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