Presentati gli emendamenti al decreto legge 95/2025, al fine di prevedere la proroga della soppressione dei tribunali abruzzesi prevista per il prossimo 31.12.2025.
Tra i primi quello dei senatori Fina e Di Girolamo che prevede una sospensione di un anno della soppressione spostandola al 1 gennaio 2027.
Il penultimo (a oggi) invece è quello di Liris e Sigismondi che è ben è più articolato ed esteso.
Prevede infatti una sospensione del provvedimento di soppressione sine die, esteso anche ai noti tribunali isolani di Ischia, Lipari e Portoferraio, che è ancorato all’entrata in vigore di un decreto legislativo che riordini la geografia giudiziaria.
Ma è proprio la sua maggiore articolazione, che apparentemente dovrebbe sembrare di più ampia garanzia, a renderlo forse vulnerabile.
La prima perplessità nasce dal fatto che la sospensione viene ancorata alla entrata in vigore di un decreto legislativo, che è figlio di una legge quadro, del tutto inesistenti.
La seconda è che, proprio per questo motivo, sarà problematico dargli una copertura finanziaria.
Poi qualcuno potrà dire che il testo è stato suggerito da qualcuno al governo. Può darsi.
Tanto ormai da decenni le iniziative dei governi in carica tutto sono tranne che rispettose di leggi e regolamenti procedurali.
Se così fosse il nodo gordiano sarà sciolto quando il governo darà il parere sui singoli emendamenti.
Passaggio necessario e propedeutico per la loro approvazione.
Vedremo se, ed a chi, darà parere favorevole.
Una cosa è certa: ictu oculi il testo dei due emendamenti non c’entra un fico secco con il corpo del decreto legge.
Ma anche a questo siamo abituati da anni.