La dead line cade lunedì prossimo, primo luglio.
Del Tribunale ovviamente. Quello di Sulmona.
E già perché, se nello studio di qualunque avvocato sulmonese capitasse un cliente che volesse avviare una causa civile contro un cittadino italiano ma residente all’estero (e considerato che per questa ipotesi il termine tra la notifica della citazione e la prima udienza è di 150 giorni), inevitabilmente il malcapitato avvocato dovrebbe citare il convenuto davanti il Tribunale di L’Aquila.
Per il semplice motivo che al 31.12.2025 il Tribunale di Sulmona (e gli altri tre abruzzesi) sono soppressi.
In verità, come da rassicurazioni sparse nell’etere un po’ qua e un po’ là da politici e politicanti vari, sarebbe dovuto arrivare in questi giorni, ma in tempi utili per evitare i disagi di cui abbiamo parlato sopra (e per non parlare di quel che potrebbe accadere nel campo penale che è ancora peggio), un disegno di legge che avrebbe dovuto sancire la sopravvivenza dei 4 tribunali abruzzesi, un altro disegno di legge che avrebbe dovuto avviare il riordino della revisione della geografia giudiziaria, e un decreto legge (o similare) che avrebbe dovuto disporre la proroga della soppressione al 1 gennaio 2027 in attesa del completamento degli iter dei primi due.
L’han detto tutti, Ministro compreso, e compresi tutti i dirigenti che occupano gli uffici competenti del ministero.
Un coro che ha visto unirsi una sequela di parlamentari della destra abruzzese e poi anche Marsilio e altri consiglieri regionali.
Durante la campagna elettorale, e prima, è stato ripetuto più volte e il Sindaco, nonché Presidente degli Avvocati, ha dichiarato di confidare in queste promesse.
A oggi non solo di tali iniziative legislative non si vede l’ombra, ma tutto tace.
Magari il Sindaco-Presidente si sarà sentito con i suoi interlocutori, comunque alla città non ha detto niente.
Non bene: con la comunità amministrata si comunica e si dialoga.
Non possiamo dire che non succederà perché nei prossimi giorni può accadere di tutto, anche il deposito delle tre iniziative legislative.
Però sarebbe proprio una roba last minute, di quelle che fai il biglietto e sali sull’aereo mentre stanno ritirando la scaletta e chiudendo il portellone e ti rimane pure parte della sciarpina chiusa fuori.
Ma meglio che niente.
Però possiamo dire che a oggi la situazione è questa, che c’è un inquietante silenzio tombale, e che lunedì prossimo, se un cliente dovesse sedersi davanti la scrivania dell’Avv.Luca Tirabassi per citare in giudizio un italiano residente a San Marino, egli dovrebbe adire (come si dice tra i togati) il Tribunale di L’Aquila.
Non un vascello, come “l’Olandese Volante” di Wagneriana memoria, ma sicuramente un Tribunale fantasma, o quasi.
Qualunque romanzo di Dan Brown o Ken Follet è meno ricco di suspence.
Aspettiamo fiduciosi i prossimi 3 giorni.
Poi il redde rationem.
E sapremo se è stato un romanzo che ci ha divertiti o se dovremo fare una seduta spiritica per evocare la memoria del nostro Tribunale.
Amen.