di Alessandro Angelone.

Sembra che il vento stia cambiando per Stellantis in Europa, con l’azienda che si trova costretta a ricorrere a sospensioni temporanee delle attività produttive in diversi stabilimenti chiave. L’onda di fermi, iniziata già lunedì 22 a Poissy, in Francia, si sta rapidamente estendendo ad altri paesi.
Un Rallentamento Diffuso
Secondo quanto riportato da Les Echos, la mappa delle chiusure momentanee è ampia e tocca diverse nazioni. Saranno coinvolti impianti importanti come quello di Eisenach in Germania, Saragozza e Madrid in Spagna, e Tychy in Polonia. Ma è soprattutto l’Italia, e in particolare lo stabilimento di Pomigliano, a destare preoccupazione, con blocchi che potrebbero variare da una a tre settimane.
Stellantis ha ufficialmente comunicato ai sindacati la sospensione temporanea che colpirà due linee cruciali: la produzione della Panda sarà ferma dal 29 settembre al 6 ottobre, mentre quella del Tonale avrà uno stop leggermente più lungo, dal 29 settembre al 10 ottobre.
Le Ragioni del Fermo: Stagionalità e Debolezza B2B
Qual è la motivazione ufficiale dietro questa decisione? Stellantis parla apertamente della necessità di ottimizzare l’assetto produttivo. La spiegazione risiede nella stagionalità dei mercati europei: l’ultima parte dell’anno è un periodo in cui si registra un sensibile calo degli ordini, in particolar modo nei canali B2B (ossia, Flotte) e Rac (noleggio).
Tuttavia, il rallentamento della domanda è la causa di fondo che giustifica l’utilizzo immediato di uno strumento delicato come i contratti di solidarietà (Cds). Proprio a Pomigliano, a inizio settembre, i Cds per i 3.750 lavoratori della fabbrica erano stati prorogati per un anno. Una misura di tutela che torna utile molto prima del previsto, segnale che qualcosa non sta andando secondo i piani.
I Segnali di Debolezza sui Modelli Principali
Dietro l’ottimizzazione si nasconde una fragilità percepita nel mercato. Alcune fonti industriali suggeriscono a MF-Milano Finanza che il blocco sia dovuto a un «forte calo degli ordini per l’Alfa Romeo Tonale». Inoltre, anche la Fiat Panda, storico modello che da anni sostiene i volumi dello stabilimento campano, starebbe «mostrando segnali di debolezza». Queste preoccupazioni sono talmente serie che, secondo le stesse fonti, si ipotizza che a partire «da novembre 2025» la produzione della Panda a Pomigliano possa passare «da due turni a uno solo».
Stellantis, d’altro canto, difende la posizione della Panda, evidenziando che il modello «ha sicuramente fatto meglio dell’anno scorso in termini di quota di mercato». Nonostante lo stop, la Panda resta la vettura più venduta in Italia ed è il leader nel segmento A in Europa, registrando una crescita della quota del 4,7% con oltre 84 mila immatricolazioni. In sostanza, l’azienda ribadisce che lo stop servirà esclusivamente a ottimizzare la produzione in funzione della stagionalità.
Strategia Agile o Segnali di Crisi?
L’ondata di sospensioni che sta interessando diversi stabilimenti europei – da Poissy a Eisenach, da Saragozza a Pomigliano – pone gli osservatori di fronte a un bivio interpretativo. Le decisioni di Stellantis, e in particolare il fermo delle linee Panda e Tonale a Pomigliano, possono essere lette in due modi distinti:
Visione Ottimistica: Agilità e Ottimizzazione Strategica
L’azienda sostiene che i fermi servono a “ottimizzare l’assetto produttivo” in risposta alla stagionalità dei mercati europei. Secondo questa visione, Stellantis sta dimostrando una grande agilità strategica, tagliando la produzione esattamente dove e quando i canali B2B (Flotte) e Rac (noleggio) mostrano il consueto calo degli ordini di fine anno.
Visione Critica: Sintomi di Crisi Strutturale
La visione critica, tuttavia, percepisce queste azioni come i primi sintomi di una crisi più profonda nell’automotive europeo. Se da un lato l’azienda parla di stagionalità, dall’altro fonti industriali menzionano un “forte calo degli ordini per l’Alfa Romeo Tonale” e indicano che anche la storica Fiat Panda “sta mostrando segnali di debolezza”.
Questa preoccupazione è rafforzata dal contesto macroeconomico: i mercati chiave per il Tonale, tra cui Francia (-7,9%), Germania (-4,8%) e Italia (-3,6%), sono in contrazione, e l’intero segmento dei suv medi sta “mostrando segnali di rallentamento”. La velocità con cui Stellantis è ricorsa all’uso dei contratti di solidarietà (Cds) a Pomigliano per i 3.750 lavoratori, strumenti appena prorogati, suggerisce che il rallentamento della domanda sia una preoccupazione immediata e strutturale.
E i lavoratori?
Come spesso accade, i primi a pagare le conseguenze sono i lavoratori.
Dietro i numeri, ci sono famiglie, turni ridotti, stipendi tagliati e tanta incertezza.
Il destino di modelli simbolo come Panda e Tonale è oggi più fragile di quanto si voglia ammettere. In un’industria che si muove tra transizione elettrica, concorrenza cinese e stagnazione europea, ogni scelta produttiva ha un impatto immediato sulla vita delle persone.