Stasera un concerto per Pietro da Morrone a Sant’Onofrio

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Riceviamo dall’Associazione Celestiniana e pubblichiamo

Nella narrazione predominante riguardo alla sua storia, il nome di Pietro da Morrone è stato offuscato, per ragione più che evidenti e comprensibili, da quello che decise di assumere quando fu eletto papa.

In realtà se Celestino V è potuto esistere è dovuto in maniera pressoché totale alle opere, alla popolarità e all’autorevolezza di Pietro come asceta, taumaturgo, fondatore della congregazione dei Fratelli Maiellesi, poi diventato ordine Celestiniano o Celestino, fondatore di cenobi, fraterne e monasteri un po’ in tutta Italia.

Con il concerto dell’8 agosto all’Eremo di Sant’Onofrio nell’ambito della “Notte bianca del patrimonio culturale celestiniano” abbiamo voluto ricordare un evento lontano, accaduto nel 1294, quando due re e alcuni legati pontifici arrivarono in pompa magna e con grandi squilli di tromba ad annunciare un evento assolutamente eccezionale che segnò la storia del Medioevo, ovvero l’elezione a papa dell’eremita Pietro Angelerio detto, per chiare ragioni, del Morrone.

Il programma della serata prevede l’esecuzione di brani classici e moderni da parte di un sestetto di trombe di cui fanno parte i giovani maestri Nicola Santochirico, Antonio Cordisco, Italo Di Benedetto, Giuseppe Iacobucci, Francesco Battista, Luca Ferrusi, Giovanni di Censo.

L’idea è quella di far risuonare, come omaggio alla memoria di quegli avvenimenti, delle trombe moderne che richiamino dopo oltre sette secoli il suono delle squille che accompagnarono quel corteo.

L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con la Direzione Regionale Musei d’Abruzzo, con Associazione Musicale Sulmonese, Associazione Casa delle Culture e con il contributo determinante di Fondazione CARISPAQ.

 

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