Proroga per i tribunali abruzzesi, il contenuto del decreto

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Ovviamente l’attenzione degli abruzzesi del sud, nel senso degli abitanti del quadrante meridionale dell’Abruzzo, è rivolta a quel magico articolo 6.

Ma lo schema del decreto legge, che ancora viene pubblicato ma il cui testo si può scaricare cliccando qui, contiene anche dell’altro e non certo di minore importanza.

Ma procediamo con ordine.

All’articolo 6, oltre che la proroga della soppressione dei 4 tribunali abruzzesi al 1 gennaio 2027 (commi 5 e 6) è previsto anche il prolungamento del ripristino delle sezioni distaccate di Ischia (Tribunale Napoli) Portoferraio (Tribunale di Livorno), Lipari (Tribunale di Barcellona)  al 31.12.2026.

Inoltre viene prorogata al 31 ottobre 2026 la entrata in vigore di una serie di riforme quali il Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie e la riforma delle competenze del Giudice di Pace e della magistratura onoraria.

La motivazione è chiara: concentrare le risorse disponibili sul rispetto delle scadenze PNRR, evitando di disperdere energie in modifiche organizzative di ampia portata.

Di più ampia portata invece le altre riforme contenute nel decreto che riassumiamo per schemi rimandando alla lettura del testo integrale per chi lo vorrà.

Sostanzialmente sono tre Le tre direttrici principali su cui si muovono le misure approvate.

La prima riguarda la redistribuzione e il potenziamento delle risorse umane, attraverso applicazioni temporanee di magistrati, incentivi per sedi disagiate, impiego del lavoro da remoto.

La seconda interviene sull’assetto procedurale, con modifiche mirate al processo civile e l’introduzione di poteri straordinari per i capi degli uffici giudiziari.

La terza si concentra sull’ottimizzazione delle riforme in corso, rinviando l’entrata in vigore di alcune disposizioni per evitare dispersione di risorse e garantire continuità operativa.

Il decreto, inoltre, prevede il rafforzamento della magistratura di sorveglianza.

L’articolo 1 amplia temporaneamente le possibilità di impiego dei magistrati addetti all’Ufficio del massimario e del ruolo presso la Corte di cassazione.

L’articolo 2 riconosce lo status di “sede disagiata” alle corti d’appello che, entro il 30 giugno 2025, non avranno raggiunto i target PNRR.

L’articolo 3 introduce l’applicazione straordinaria a distanza, strumento innovativo per potenziare la capacità produttiva degli uffici giudiziari più in difficoltà.

L’articolo 4 attribuisce ai capi degli uffici giudiziari, la facoltà di derogare a limiti e regole ordinarie per accelerare la definizione delle cause.

L’articolo 5 interviene sulla durata e modalità del tirocinio dei magistrati vincitori del concorso 2023. Il periodo complessivo sarà di 20 mesi, con una prima fase di 4 mesi alla Scuola superiore della magistratura e una seconda di 16 mesi negli uffici giudiziari.

L’articolo 7 modifica l’art. 445-bis c.p.c. per snellire la procedura di accertamento tecnico preventivo in materia previdenziale e assistenziale.

Con l’articolo 8 si incrementa di 58 unità l’organico della magistratura ordinaria, destinando i nuovi posti alla magistratura di sorveglianza.

L’articolo 9 riforma la disciplina dell’equa riparazione, (legge Pinto) introducendo termini perentori per la presentazione e il rinnovo delle dichiarazioni necessarie al pagamento degli indennizzi.

Di seguito una tabella riassuntiva.

  • Nato nel 1956, studi classici e poi laurea in giurisprudenza, oggi è avvocato nella sua città, patria di Ovidio e Capograssi: Sulmona. Da bambino, al seguito del padre ingegnere, ha vissuto, dall’età di 6 sino ai 12 anni, in Africa, tra Senegal, Congo, Ruanda, Burundi, rimanendo anche coinvolto nelle drammatiche vicende della rivolta del Kivu del 1967. Da pochissimi anni ha iniziato a cimentarsi nell’arte della letteratura e ha già pubblicato tre romanzi: “La Foglia d’autunno”, “L’ombra dell’ultimo manto” e "Virgilia". Quest'ultimo vincitore del premio letterario internazionale Ovidio edizione del 2024. Giornalista pubblicista è anche opinionista del Riformista, di Mondoperaio e del Nuovo Giornale Nazionale e vice direttore de "La Giustizia".

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