Riceviamo e pubblichiamo.
E’ con grande piacere che annunciamo che oggi, 15 luglio, avrà luogo al Golden Apricot International Film Festival di Yerevan (Armenia) la prima proiezione ufficiale di The Coin di Emiliano Dante, con Piotr Hanelewicz e Tiziana Tarantelli.
Il film è di durata relativamente breve per un lungometraggio (79′), ma 0ha avuto una lavorazione estremamente lunga. È il quinto lavoro di Emiliano Dante – il quarto ambientato a L’Aquila. Il protagonista è Piotr Hanzelewicz, noto artista e performer polacco, aquilano di adozione; la protagonista femminile è Tiziana Tarantelli, al suo esordio assoluto al cinema. A loro fianco recitano Danil Aceto, Pietro Albino Di Pasquale e l’americano Tim Fritz. La sceneggiatura è stata scritta da Alessandro Aniballi e dallo stesso Emiliano Dante. Il lavoro ha avuto già due proiezioni test, una In India (Pune Film Festival) e una in Romania (Cinematic European Film Festival), dove ha vinto il Premio Speciale della giuria. Quella di Yerevan è la prima proiezione ufficiale con incontro con il pubblico. SINOSSI:Carlo è un disagiato che soffre di incubi ricorrenti. Vive lanciando la stessa moneta per decidere ogni minima scelta della sua vita. Moneta dopo moneta arriva a L’Aquila, dove resta coinvolto in un caso di omicidio dai caratteri particolarmente cruenti. Con l’aiuto di Marta, una donna alcolizzata che ha conosciuto lungo la strada, inizia un’indagine che avrà presto connotati metafisici. L’AUTORE: Emiliano Dante è un filmmaker indipendente nato a L’Aquila nel 1974. I suoi lavori principali sono il film di finzione LIMEN (OMISSION) (2012) e la trilogia di documentari sperimentali sul terremoto costituita da INTO THE BLUE (2009), HABITAT – NOTE PERSONALI (2014) e APPENNINO (2017). Ha insegnato Storia dell’arte contemporanea nelle università di L’Aquila e di Cassino, regia al Centro Sperimentale dell’Aquila, Pratica e Cultura dello Spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Roma. THE COIN è il suo secondo film di finzione. IL CAST: PIOTR HANZELEWICZ (Carlo Causo) è nato a Lodz (Polonia) nel 1978. È un artista visivo ed un performer residente a L’Aquila. Nelle sue opere Hanzelewicz spesso usa l’alone causato dall’ossidazione delle monete da un centesimo su carta o su tela. Con Dante ha già lavorato in Limen (omission), interpretando un fondamentalista cristiano. TIZIANA TARANTELLI (Marta Mezzanotte) è nata a Torino e risiede a Sulmona. Questo è il suo debutto come attrice cinematografica. DANIL ACETO (Simone) è un cantante lirico ed un attore nato a L’Aquila. Con Emiliano Dante ha già lavorato in Limen (Omission), interpretando il personaggio di Lorenzo. TIM FRITZ (WIlliam Smithson) è un attore e un musicista newyorkese residente a Roma. PIETRO ALBINO DI PASQUALE (Commissario Gallese) è uno sceneggiatore e, con il nome di Pietro Albì, un romanziere. Ha lavorato con Emilano Dante alla sceneggiatura finale di Limen (Omission). Pur avendo già recitato a teatro, In The Coin fa il suo esordio come attore sullo schermo. DICHIARAZIONI DEL REGISTA: 1. Il tema del rapporto tra caso, caos e costruzione del senso è ricorrente nei miei ultimi film. Credo che sia quasi inevitabile, una volta che si è colpiti da un terremoto, come è accaduto a me e a quasi tutto il resto del cast e della crew.
2. The Coin è il mio film che ha preso più tempo per essere ultimato. La ragione è che ho sentito il bisogno di togliere, di trasformare in asciugando. All’inizio era un film interamente impostato sulla mia voce fuori campo, come i miei film-saggio sul terremoto. Poi, lentamente, ho sentito il bisogno di “sparire”, di lasciare che il film lavorasse sullo spettatore senza la guida della mia voce. Questo è stato un processo estremamente lento e complesso, ma sono molto soddisfatto del risultato.
3. Per molti aspetti, L’Aquila è la protagonista silenziosa del film. Compare come ricostruzione, come cantiere, compare come luoghi ancora terremotati, compare come piante e mappe. Chiaramente, il tempo che intercorre tra quando abbiamo girato e quando ho finito il lavoro di postproduzione, restituisce una città per molti aspetti diversa da quella di oggi, nel bene o nel male. Ma qui ho intenzionalmente evitato di avere un approccio documentaristico, come nei film della trilogia del terremoto. Qui non volevo spiegare la città per come la vivo personalmente. Anche se poi, inevitabilmente, come la vivo emerge nella texture del film. LA PRODUZIONE: Pur finendo sotto il cappello di Dansacro, come gli ultimi film di Dante, la produzione è uno sforzo cooperativo dal basso, per cui si è adottato il nome collettivo di Ray Wilkins, sulla falsa riga di Luther Blissett, per indicare l’orizzontalità dello sforzo produttivo. A questo sforzo si è poi associato in un secondo momento il produttore serbo Nenad Dukic.
2. The Coin è il mio film che ha preso più tempo per essere ultimato. La ragione è che ho sentito il bisogno di togliere, di trasformare in asciugando. All’inizio era un film interamente impostato sulla mia voce fuori campo, come i miei film-saggio sul terremoto. Poi, lentamente, ho sentito il bisogno di “sparire”, di lasciare che il film lavorasse sullo spettatore senza la guida della mia voce. Questo è stato un processo estremamente lento e complesso, ma sono molto soddisfatto del risultato.
3. Per molti aspetti, L’Aquila è la protagonista silenziosa del film. Compare come ricostruzione, come cantiere, compare come luoghi ancora terremotati, compare come piante e mappe. Chiaramente, il tempo che intercorre tra quando abbiamo girato e quando ho finito il lavoro di postproduzione, restituisce una città per molti aspetti diversa da quella di oggi, nel bene o nel male. Ma qui ho intenzionalmente evitato di avere un approccio documentaristico, come nei film della trilogia del terremoto. Qui non volevo spiegare la città per come la vivo personalmente. Anche se poi, inevitabilmente, come la vivo emerge nella texture del film. LA PRODUZIONE: Pur finendo sotto il cappello di Dansacro, come gli ultimi film di Dante, la produzione è uno sforzo cooperativo dal basso, per cui si è adottato il nome collettivo di Ray Wilkins, sulla falsa riga di Luther Blissett, per indicare l’orizzontalità dello sforzo produttivo. A questo sforzo si è poi associato in un secondo momento il produttore serbo Nenad Dukic.