da Maria Trozzi Corrispondente LaPresse.
A Pescara sono apparse, in queste ore, delle svastiche naziste e delle scritte Dux su decine di manifesti del ‘SI’ ai 5 quesiti del referendum abrogativo dell’8 e 9 giugno con cui si vorrebbe modificare jobs act, responsabilità delle imprese nei subappalti e dimezzare i tempi per acquisire la cittadinanza italiana, da 10 a 5 anni. “Non è un caso”. È stato questo il commento di Maurizio Acerbo, segretario del partito della Rifondazione comunista sottolineando che “È un segno che i quesiti referendari sono giusti. – ha aggiunto – Il fascismo nacque per schiacciare le rivendicazioni di operai e contadini. Fu finanziato da industriali, agrari, banchieri e sostenuto dai loro giornali.
Come scrisse Ernesto Rossi, autore con Spinelli del Manifesto di Ventotene, fece una politica economica liberista a favore dei ‘padroni del vapore’. Questi atti vandalici sono conseguenza della campagna della destra al governo contro i referendum. – ha concluso – Come Mussolini hanno fatto i populisti per conquistare il consenso, ma ora al governo sono i più fermi sostenitori delle leggi contro i diritti dei lavoratori”.