“C’è un tempo in cui la scena non è ancora scritta, ma già prende forma. Quel tempo è adesso.”
Con queste parole Eleonora Paterniti, direttrice artistica del Pescara Liberty Festival (PLF) annuncia le Residenze artistiche del PLF, edizione 2025, che prenderanno il via nei prossimi giorni, venerdì 25 luglio.
“Si tratta di progetti di formazione esclusivi, dove la pratica scenica incontra l’ascolto, la condivisione, la visione, la ricerca. Un’esperienza che non ricalca i modelli didattici tradizionali ma si presenta alternativa e complementare, pensata anche per generare un contesto collettivo, progettuale e partecipato. Uno spazio in cui le competenze personali si contaminano, dando vita a una dimensione corale, in cui si cresce attraverso il confronto e il fare”, dice sempre Paterniti dando appuntamento a tutti gli interessati al 25, 26 e 27 luglio, quando si svolgerà la prima residenza artistica, intitolata Segno Presente, nella Sala Favetta del Museo delle Genti d’Abruzzo (per info e prenotazioni si può scrivere a segreteria.plf@gmail.com).
Le Residenze artistiche, introdotte in via sperimentale l’anno scorso, rientrano nel progetto del Pescara Liberty Festival, la manifestazione culturale voluta dal Comune di Pescara e giunta alla quinta edizione.
A dare forma e sostanza alla prima Residenza del 2025 ci sarà, insieme a Paterniti, Andrea Bosca.
Paterniti, è una regista, attrice, formatrice e musicista, che ha costruito un percorso tra Italia ed estero incentrato sull’azione fisica come motore espressivo e su un approccio alla regia che legge corpo e voce come strumenti drammaturgici complessi. Affianca alla pratica scenica un lavoro approfondito sulla comunicazione non verbale, sulle dinamiche emotive e sull’identità scenica. La sua esperienza musicale amplia lo sguardo, intrecciando partitura sonora e segno scenico in una visione costante.
Andrea Bosca, attore e regista di teatro e cinema tra i più apprezzati della sua generazione, unisce alla solida formazione teatrale una versatilità espressiva che lo porta a muoversi con autenticità tra palcoscenico e set, testi classici e scritture contemporanee. La sua ricerca si estende anche alla parola poetica come forma di comunicazione e strumento drammaturgico, un filo che attraversa la sua pratica tra scena, regia e scrittura, segnando un percorso riconosciuto per rigore, sensibilità e presenza.
I due sono uniti dal desiderio di realizzare un workshop in cui la regia incontra l’attore, il gesto prende spessore attraverso l’azione, e la scena diventa un luogo abitato insieme. La residenza è rivolta ad attori, registi, performer, a chi vive la scena come spazio di libertà e responsabilità, a chi desidera entrarci senza filtri, portando con sé la propria unicità. Alle residenze artistiche, a partire da “Segno presente”, può accedere anche chi vuole semplicemente osservare, come uditore, ma solo in determinati orari per cui è indispensabile prenotare la propria partecipazione (attraverso una e-mail alla segreteria). “Ci saranno”, dice a questo proposito Paterniti, “momenti selezionati di lavoro e restituzione, per condividere il tempo del fare prima ancora del risultato”.
La residenza che prenderà il via venerdì 25 luglio sarà articolata in una prima fase di incontro, poi di studio teorico e tecnico; successivamente i partecipanti saranno guidati nell’analisi del testo, nell’esplorazione delle dinamiche attoriali e nella costruzione della scena. Seguirà un lavoro pratico e progressivo, che condurrà dagli obiettivi all’azione, dall’improvvisazione al lavoro registico guidato, fino all’osservazione e alla gestione delle caratteristiche emotive.
Al centro dello studio, testi della grande drammaturgia europea e americana del Novecento e alcune delle tecniche fondamentali per affrontarli con profondità e libertà. Ogni partecipante sarà chiamato a entrare nella scena portando la propria unicità, in un percorso che favorisce la ricerca personale e il dialogo costante tra attore e regista.
I partecipanti saranno guidati a indagare i personaggi e le loro relazioni più intime: i desideri, le volontà, i bisogni e il modo in cui questi si manifestano nel mondo.
Il percorso di creazione del personaggio muoverà dal nucleo interiore fino alla dimensione pubblica, passando attraverso l’osservazione di dinamiche fisiche, emotive e l’animale umanizzato come matrice di studio.
I prossimi appuntamenti sono le residenze di settembre, quando si svolgeranno anche gli spettacoli del PLF 2025.
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