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Per la giunta “caos calmo”

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E sì il titolo del celebre film di Nanni Moretti calza a pennello.

A tre giorni dall’insediamento a Palazzo San Francesco, e a proposito della composizione della giunta, non solo non sono stati chiariti di dubbi esistenti ma anche quelle che sembravano certezze sono andate a farsi benedire.

È il caso per esempio di D’Agostino e Santilli, due gerosolimiani quasi doc i quali sembravano esser diventati elementi architettonici permanenti della giunta e invece vedono profilarsi le ombre di due rivali, l’Ing. Fabrizio Paolini per il primo e Alessandro Pantaleo (questi sì che un super doc) per Santilli.

Così come in Forza Italia la situazione cambia di giorno in giorno, anzi di ora in ora.

Luisa Taglieri che aveva recisamente escluso una sua partecipazione alla giunta ora invece la vede all’orizzonte.

Sfumato il sogno di andare a presiedere l’assise civica (promessa e assegnata a Franco Di Rocco)  è sfumato anche l’obiettivo di far fuori da palazzo San Francesco tutto ciò che porti il nome di “La Porta” ora esplorerebbe la possibilità di fare altre esperienze. 

Dopo il tentativo di blitz che avevano fatto lei e D’Antuono di far nominare Pagone (che per la esperienza maturata e per la professionalità ben figurerebbe in giunta), sconfessato da una serie di incazzature degli organi provinciali e regionali del partito, si è dovuto accettare il principio che Federica La Porta entrerà dove non si sa ma entrerà.

A questo punto, intelligentemente, Luisa Taglieri starà valutando che è meglio lasciare alla rivale il ruolo di consigliere che quello in giunta, e da qui i sofferti ripensamenti.

Insomma se non siamo in alto mare, quasi.

E tra tre giorni dovrebbero essere pronti.

Incazzature degli esclusi e dei loro supporter a parte.

  • Nato nel 1956, studi classici e poi laurea in giurisprudenza, oggi è avvocato nella sua città, patria di Ovidio e Capograssi: Sulmona. Da bambino, al seguito del padre ingegnere, ha vissuto, dall’età di 6 sino ai 12 anni, in Africa, tra Senegal, Congo, Ruanda, Burundi, rimanendo anche coinvolto nelle drammatiche vicende della rivolta del Kivu del 1967. Da pochissimi anni ha iniziato a cimentarsi nell’arte della letteratura e ha già pubblicato tre romanzi: “La Foglia d’autunno”, “L’ombra dell’ultimo manto” e "Virgilia". Quest'ultimo vincitore del premio letterario internazionale Ovidio edizione del 2024. Giornalista pubblicista è anche opinionista del Riformista, di Mondoperaio e del Nuovo Giornale Nazionale e vice direttore de "La Giustizia".

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