Marsilio esulta per il successo della Notte dei serpenti a Pescara. Ventimila persone dicono.
“Un momento di grande cultura abruzzese” ha detto in sintesi il governatore meloniano.
Forse voleva dire “spettacolo” che sarebbe più appropriato ma poi in fondo anche lo spettacolo è una manifestazione di cultura e gliela passiamo.
Quello non dice però è che per far andare quella kermesse musicale, il cui costo complessivo è stimato in 825.000,00 euro, la regione ne ha stanziati 200.000.
Per ora, ma non si sa quanti altri fondi arriveranno.
Ma il problema non è questo perché che la regione investa in spettacoli ci sta.
Un po’ meno se pensiamo ai 6 milioni di euro regalati al Napoli per 15 giorni di ritiro estivo a Castel di Sangro.
Dov’è che la questione comincia stridere.
Quando scopri che per manifestazioni che davvero sono culturali, perché di cultura ce n’hanno un sacco e una sporta, i soldi regionali svaniscono, o sono miserie e stentano anche ad arrivare.
È il caso della Giostra Cavalleresca di Sulmona, ma ci sarebbe una sfilza di manifestazioni che affondano le loro radici nella storia e nelle tradizioni del nostro territorio ma anche dell’intero Abruzzo che non elenchiamo solo per non essere stucchevoli, che per prendere due lire c’è bisogno della mano di Dio.
E non sempre basta.
Per la nostra giostra si tratta di 25.000 euro (qualcuno avrebbe promesso che quest’anno sarebbe stato portato a 40.000), ma intanto la quota dell’anno scorso ancora arriva.
Quello che vorremmo sapere da Mister Marsilio è se il criterio di distribuzione dipende dagli abitanti della città dove si svolgono o dalle settimane in testa alle classifiche delle hit-parade delle canzoni interpretate.
No perché nella nostra testa la graduatoria dei beneficiari la faremmo sulla base del valore storico e culturale dell’evento piuttosto che altri parametri molto volubili.
Ma, pure se volessimo ancorarci al numero di spettatori coinvolti, la Giostra di Sulmona, tra l’evento in sé su 4 giornate, le sfilate, le varie cene ed eventi dei 6 sestieri e 3 borghi, batterebbe di gran lunga le presenze alla Notte dei serpenti che, rispetto agli abitanti della città di Pescara e al suo bacino di utenza, raccoglie davvero poco.
Capiamo che quando si parla di cultura si introduce una pietanza che, a quelli di Fratelli d’Italia della scuola romana, resta un po’ indigesta, per non parlare della Lega, però un po’ di sforzo per essere equanimi potrebbero pure farlo.