Marelli, incontro al Mimit, a giugno 2026 si chiude Chapter 11, tutela per i lavoratori italiani

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Per la Marelli incontro al Mimit.

Al vertice era presente una delegazione del fondo Fortress e di Svp, membri del consorzio di creditori che diventerà proprietario di Marelli.

A dar conto delle prospettive sulla situazione societaria e industriale del gruppo, è stata la stessa azienda protagonista oggi che ha annunciato che entro il 4 maggio 2026 la Corte americana dovrà vagliare il piano di industriale e in caso di parere positivo, l’uscita dal Chapter 11 avverrà entro il 13 giugno sempre del 2026.

Nella vicenda sono implicate diverse unità produttive in Italia tra cui quella di Sulmona. 

I sindacati, dal canto loro, hanno ribadito la richiesta alla proprietà di “di portare avanti un confronto trasparente e improntato alla responsabilità sociale, con particolare riguardo alla necessità di nuove assegnazioni produttive in favore degli stabilimenti che versano in maggiore difficoltà”.

La realtà è che c’è una grande variabilità degli ordini da parte dei clienti.

L’indicatore di redditività Ebitda resta comunque positivo e ci si aspetta di concludere l’anno con due miliardi di commesse aggiuntive.

Sono in corso inoltre importanti interlocuzioni con Stellantis su possibili commesse in molti stabilimenti.

“Abbiamo ribadito a Marelli e al governo”, hanno proseguito le sigle sindacali, “che hanno il dovere di difendere il lavoro in Italia nella discussione che sarà fatta negli Usa, la nostra ferma e imprescindibile richiesta che nel nuovo piano industriale, che sarà presentato negli Stati Uniti, siano salvaguardati i livelli occupazionali e tutti i siti produttivi italiani”.

Il prossimo incontro in sede ministeriale è previsto a inizio 2026 a fronte della presentazione del piano industriale.

“In caso contrario”, hanno concluso i sindacati, “saremo pronti a mettere in campo tutte le iniziative necessarie”.

  • Nato nel 1956, studi classici e poi laurea in giurisprudenza, oggi è avvocato nella sua città, patria di Ovidio e Capograssi: Sulmona. Da bambino, al seguito del padre ingegnere, ha vissuto, dall’età di 6 sino ai 12 anni, in Africa, tra Senegal, Congo, Ruanda, Burundi, rimanendo anche coinvolto nelle drammatiche vicende della rivolta del Kivu del 1967. Da pochissimi anni ha iniziato a cimentarsi nell’arte della letteratura e ha già pubblicato tre romanzi: “La Foglia d’autunno”, “L’ombra dell’ultimo manto” e "Virgilia". Quest'ultimo vincitore del premio letterario internazionale Ovidio edizione del 2024. Giornalista pubblicista è anche opinionista del Riformista, di Mondoperaio e del Nuovo Giornale Nazionale e vice direttore de "La Giustizia".

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