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Una wikipedia del teatro: le locandine della collezione Speranza

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La collezione di locandine dell’Avv. Pasquale Speranza è una vera Wikipedia del teatro italiano.

Questa evidenza non può e non deve sfuggire ad uno sguardo minimamente attento.

La donazione ufficiale da parte degli eredi, i figli Carlo, Serafino e Enrica, sancita ieri in una bella cerimonia impreziosita dalla presenza di molti amici e appassionati, è servita a ricordarcelo.

Come pure le testimonianze degli intervenuti a partire proprio da Carlo Speranza, passando per Anna Colangelo, Carlo Ciufelli (nella doppia veste di nipote ed ex assessore alla cultura) per finire con la riflessione di Patrizio D’Artista, attuale direttore artistico (nomen est omen) della stagione di prosa del Caniglia, ma anche ad Avezzano e Tagliacozzo.

Pasquale Speranza e il premio Maschera dOro
Pasquale Speranza e il premio Maschera d’Oro

Di quest’ultimo intervento in particolare è necessario raccogliere sia la colta analisi sul senso e sulla funzione del teatro nell’era dell’isolamento da social, sia sul valore straordinario del teatro Maria Caniglia che, inaugurato nel 1933, oltre ad essere il più grande teatro storico d’Abruzzo, è stato testimone vivente dell’evoluzione e della rivoluzione che l’arte drammaturgica e teatrale ha vissuto in Italia nel XX secolo.

Ma, soprattutto, va rilanciato l’appello accorato alla politica cittadina, che proviene da un giovane ma già indiscutibilmente autorevole protagonista del settore, riguardo alla necessità di tenere fuori dalla contesa e dalle ambizioni elettorali questo presidio di cultura e civiltà che ci è stata tramandato da persone davvero innamorate di Sulmona, come indubbiamente fu lo stesso Pasquale Speranza.

Non è stato un caso che D’Artista in più punti del suo discorso abbia usato il termine “dono” riferendosi non solo alla collezione ma all’intero lascito morale.

In questo scenario abbiamo scoperto che, sempre grazie all’impegno di Patrizio D’Artista, è stato avviato un lavoro di restauro in collaborazione con la soprintendenza ai beni culturali, di quelle decine e decine di locandine più o meno ammalorate e di una campagna di digitalizzazione fotografica.

Sarebbe quanto mai opportuno che D’Artista non venisse lasciato da solo a sostenere questa impresa e che la futura amministrazione capisca da subito il valore inestimabile del lascito di Speranza, suscettibile di diventare oggetto di studio accademico e ulteriore elemento di attrazione per Sulmona.

In questo vogliamo condividere anche il senso dell’intervento di Ercole Egizi, noto pubblicitario sulmonese “emigrato” da decenni che, presente alla cerimonia, oggi ha rimarcato con un intervento su una testata locale il valore della raccolta sotto il profilo grafico e artistico, nonché dell’opportunità di farla diventare un fondo di partenza per collaborare alla creazione di un vero e proprio museo insieme alle altre istituzioni teatrali italiane.

Quindi, per gli amministratori che verranno, una ulteriore sfida per la valorizzazione e la difesa di un presidio della nostra identità collettiva che supera, di fatto, ogni sia pure legittima visione politica di parte.

 

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