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L’Aquila, Smart tunnel al palo

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Riceviamo e pubblichiamo.

“Smart tunnel al palo. L’Aquila Smart City? Abbiamo scherzato…“ Nel 2023 lo smart tunnel era COLLAUDATO. Nel 2025 è ancora da COLLAUDARE!

di Gianni Padovani ed Enrico Verini.
Abbiamo chiesto spiegazioni al Sindaco sulla mancata funzionalità dello “smart tunnel” ed invece hanno risposto i dirigenti, una prassi tipica di questa Amministrazione in verità molto irrituale oltre che irrispettosa dei Consiglieri comunali. La risposta alla nostra Interrogazione, inoltre, non è una vera risposta, si mena il can per l’aia, siamo oltre il limite del ridicolo. Un piccolo passo indietro: ben due anni fa l’Amministrazione rassicurò sul fatto che l’opera, per le parti realizzate, era stata collaudata e già in corso di acquisizione al patrimonio del Comune; la messa in esercizio del tunnel, inoltre, richiedeva soltanto due veloci opere propedeutiche (sistema rilevazione incendi e rilevazione accessi). Fu assicurato infine che era stato predisposto in bozza il “Regolamento di Gestione”, sulla base dei costi comunicati dalla Gran Sasso Acqua. Dopo due anni stiamo peggio di prima: non esiste un “Responsabile della Gestione” – scrivono i dirigenti – perché l’opera non è stata completata né consegnata al Comune da GSA; non esiste quel “Regolamento di Gestione” che si era detto, due anni fa, essere praticamente pronto. Ed infine la mela avvelenata: solo quando il tunnel sarà collaudato, cosa che evidentemente non è avvenuta neppure per le sezioni ormai completate da anni, potrà essere messo a disposizione degli operatori in fibra ottica per supportare i servizi della Smart City. Questo è quanto ci dicono e la vicenda sarebbe comica se non fosse tragica! La situazione è desolante e si gioca un penoso scaricabarile tra Comune e GSA (come se la GSA fosse una società estranea al Comune) mentre lo smart tunnel resta uno dei tanti buchi neri di questa Amministrazione. E che fine ha fatto il progetto L’Aquila Smart City? L’Aquila avrebbe potuto anticipare le sfide poste dall’Intelligenza Artificiale ed acquisire un reale vantaggio competitivo.  Se l’Amministrazione avesse investito con convinzione sul digitale oggi saremmo “Città modello” per i servizi avanzati, ed invece anche questa occasione offerta dalle ingentissime risorse per la ricostruzione non è stata valorizzata, perdiamo posizioni rispetto ad altre Città, come Teramo, che pur partendo in ritardo ha investito meglio di noi nella digitalizzazione. Mettere in esercizio il tunnel intelligente sarebbe dovuta essere priorità già dall’inizio del primo mandato (2017), perché senza la piena funzionalità dell’infrastruttura non avremo mai una città moderna, né sarà possibile supportare adeguatamente la ricerca universitaria, lo sviluppo dei poli tecnologici e del terziario avanzato. La risposta disarmante alla nostra interrogazione dimostra il fallimento di un governo cittadino che sa fare soltanto proclami ma non ha una visione strategica sulla città futura, troppo occupato ad organizzare eventi spesso di pseudo-cultura, ma utili per creare consenso,  piuttosto che a fornire la Città di servizi essenziali per proiettarla in una dimensione di sviluppo solido e duraturo. Non è tardi, si può e si deve recuperare. Dotare L’Aquila di servizi avanzati nell’era dell’Intelligenza Artificiale costituisce però una vera emergenza politica e come tale va affrontata, perché la mancanza di servizi costituisce un danno gravissimo, insieme alla disastrosa situazione dei parcheggi,  per il recupero del ruolo funzionale di un centro storico che non può essere soltanto ludico-decorativo. Gli aquilani vorrebbero una città normale, un Centro moderno e vivo, con uffici, scuole, commercio, attività, funzioni terziarie, e per questo bisogna mettere in esercizio senza ulteriori indugi i servizi smart resi possibili dal tunnel intelligente, l’opera infrastrutturale più importante del post sisma, simbolo di rinascita e sintesi di tradizione ed innovazione, tale da permettere all’Aquila un vero salto di qualità.  Obiettivi peraltro ribaditi negli stessi programmi dell’Amministrazione, ma privi di gambe per carenza di volontà attuativa.

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