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La bagarre per l’aula consiliare

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La destra prosegue sul suo cammino costellato di fuochi d’artificio.

Dopo i primi botti della Craxi, di Cirielli, Donzelli, Gasparri, e chi più ne ha più ne metta (e perdonateci qualche dimenticanza), sono arrivati altri big.

Bocchino, Carfagna, Ostellari, Tajani, in rigoroso ordine alfabetico così non si offende nessuno.

Ma, nonostante questo parterre, il dibattito cittadino si infiamma sull’aula consiliare concessa a Bocchino.

La sinistra è insorta per bocca (sic!) di molti, ma per tutti ha tuonato la voce di Cristiano Gerosolimo,  Presidente uscente del Consiglio Comunale, che ha sottolineato il sacrilegio di aver concesso, a una manifestazione politica, di violare la sacralità dell’aula di Palazzo San Francesco.

La risposta della destra è stata compatta e unanime: hanno ricordato ai loro avversari che l’aula consiliare è considerato luogo deputato alle manifestazioni di campagna elettorale in forza della delibera n. 89 del 9 maggio 2024.

Insomma un casino numero uno manco si fosse pensato, visto il nome dell’ospite, che nell’aula dovevano essere girate le scene di un film di Tinto Brass.

Carina la chiosa del comunicato della destra: “Sulmona merita una campagna elettorale seria, costruttiva, fatta di visione e responsabilità.”

Ecco bravi, bis, 110 e lode e bacio accademico.

E quando cominciate?

Diteci, signori candidati sindaci dei due schieramenti principali e signori leader delle singole liste di destra e sinistra, quand’è che vi sentiremo parlare di questa città in maniera “seria e costruttiva”?

No, perché ci sembra che ci siamo persi qualcosa.

A meno che a destra non si voglia spacciare una parata di big nazionali, totalmente inconsistenti sul piano della conoscenza delle problematiche locali, per un approfondimento di temi cruciali per Sulmona e a sinistra si vogliano spacciare i garbati silenzi del candidato sindaco e dei leader di partito, per la illustrazione ai cittadini di una loro visone cruciale della nostra città.

No perché (e la tautologia è voluta) se tanto mi dà tanto era meglio il film di Tinto Brass.

Ndr: Gerosolimo Cristiano, per la cronaca, non è un “nero”, pardon, un “cugino per caso”. È davvero il cugino dell’altro Gerosolimo, Andrea, leader maximo della politica civica sulmonese, attualmente in forza alla destra, (domani chissà).

  • Nato nel 1956, studi classici e poi laurea in giurisprudenza, oggi è avvocato nella sua città, patria di Ovidio e Capograssi: Sulmona. Da bambino, al seguito del padre ingegnere, ha vissuto, dall’età di 6 sino ai 12 anni, in Africa, tra Senegal, Congo, Ruanda, Burundi, rimanendo anche coinvolto nelle drammatiche vicende della rivolta del Kivu del 1967. Da pochissimi anni ha iniziato a cimentarsi nell’arte della letteratura e ha già pubblicato tre romanzi: “La Foglia d’autunno”, “L’ombra dell’ultimo manto” e "Virgilia". Quest'ultimo vincitore del premio letterario internazionale Ovidio edizione del 2024. Giornalista pubblicista è anche opinionista del Riformista, di Mondoperaio e del Nuovo Giornale Nazionale e vice direttore de "La Giustizia".

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