È in programma sabato 7 giugno alle ore 17 alla Fondazione Pescarabruzzo in Corso Umberto I, 83 a Pescara, la presentazione del libro di Giorgio D’Urbano “Caldo da morire sequel” (Tabula Fati).
All’incontro saranno presenti, oltre all’autore, il professor Stefano Civitarese ordinario all’Università d’Annunzio di Istituzioni e Politiche per la Transizione Verde; Piero Di Carlo ordinario all’Università d’Annunzio di Fisica dell’Atmosfera e Clima. Moderano i giornalisti Luigi Milozzi e Francesca Di Giuseppe.
I cambiamenti climatici e le sue preoccupanti implicazioni per l’uomo il tema al centro anche di questo secondo romanzo; sì perché il testo è un sequel di Caldo da morire in quanto merita approfondimenti in quanto il passato, in questo nuovo romanzo di Giorgio D’Urbano, si ripropone il tutta la sua pericolosità dopo vent’anni. Per una serie di coincidenze, la nuova sfida per contrastare la violenza della Natura impazzita, parte ancora una volta da Villardmond, un piccolo villaggio sulle alpi piemontesi a 1.800 metri di quota.
Il libro, come afferma il professor Civitarese nella presentazione del volume, “può essere accostato al genere detto ‘metafiction’, nel quale il confine tra la realtà della cronaca e quella letterari si confondono e sovrappongono.”
Note dell’autore
Giorgio D’Urbano nasce a Chieti, preparatore atletico di Alberto Tomba e Commissario tecnico della Nazionale di Sci, ha prestato la sua opera anche agli azzurri dello Sci nautico prima di passare al calcio nell’Atalanta, Pro Vercelli, AEK Atene, Siena, Latina, Spartak Mosca, Bari, Palermo e Cesena. A febbraio 2015 è arrivata la chiamata del Volley. Caldo da morire sequel è il suo terzo romanzo.