Riceviamo e pubblichiamo la nota di cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco da parte del presidente Cesare Avesani Zaborra e di tutta la comunità zoologica italiana rappresentata dall’Unione Italiana degli Zoo e degli Acquari (UIZA)
“Ricorderemo questo Papa anche per essere stato il primo Pontefice ad occuparsi dei temi legati alla salvaguardia della natura – dichiara Avesani Zaborra – in un impegno ecologista culminato nell’Enciclica Laudato sì. La Lettera apostolica di Francesco ha dedicato 32 pagine al tema della biodiversità come casa comune, sublimate in una frase che tutti noi teniamo scolpita nella mente: ‘Dio ci ha unito tanto strettamente al Mondo che ci circonda, che la desertificazione del suolo è come una malattia per ciascuno, e possiamo lamentare l’estinzione di una specie come fosse una mutilazione’ (Laudato si’, 2015, par. 89). Non era mai successo che un Papa pronunciasse parole così chiare a sostegno della conservazione della biodiversità, equiparando la scomparsa di una specie animale a una mutilazione dell’uomo. Francesco ci ha insegnato che l’approccio da tenere con la natura è quello della custodia responsabile, non dello sfruttamento insostenibile. Un impegno che la comunità zoologica ha raccolto e testimoniato anche con l’audizione del 13 maggio 2019 nella prestigiosa sede della Pontificia Accademia delle Scienze, segnando un unicum nella storia delle relazioni tra la Santa Sede e quella parte di mondo scientifico che trova i propri valori fondanti nella custodia del Creato e nella divulgazione delle scienze”, conclude il Presidente Avesani Zaborra.
In quel caso, Papa Francesco fu omaggiato di una scultura che rappresenta il licaone, una specie in pericolo di estinzione secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, realizzata con i fili di ferro sottratti ai bracconieri dalle azioni anti-bracconaggio tutt’ora in corso in Botswana.