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Crisi Marelli, che cos’è il Chapter 11

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di Lucia Abbatantuono, vice direttrice de Lagiustizia.net.

Che la Magneti Marelli abbia fatto istanza di accesso al fallimento in un tribunale del Delaware è ormai noto a tutti.

Ma in cosa consista questa “richiesta di accesso al Chapter 11” di cui tutti parlano poco si sa. Proviamo a capirlo insieme.

A ben vedere, non è solo una procedura di diritto fallimentare vigente negli USA, ma metaforicamente è l’ennesimo colpo inferto all’intero sistema industriale dell’automotive italiana.

L’istanza risulta formalizzata lo scorso 11 giugno presso il tribunale del Delaware. 

La procedura del “Chapter 11” è la principale norma fallimentare dello United States Code degli Stati Uniti. 

Si distingue dal Chapter 7.

Consente alle imprese che lo utilizzano una ristrutturazione a seguito di una situazione di insolvenza.

È grossomodo equivalente all’amministrazione controllata un tempo prevista nella legislazione italiana e reintrodotta dal Decreto Sviluppo.

Il Chapter 7, per contrasto, riguarda il fallimento vero e proprio che sfocia nella liquidazione totale dei beni dell’impresa.

Il piano di risanamento del debito deve essere proposto dall’impresa stessa e approvato dal giudice. Nel caso in cui un piano non venga accettato o non si riesca a portarlo avanti il giudice può convertire la procedura nel Chapter 7 e iniziare la fase della liquidazione fallimentare.

Trattandosi di una legge federale statunitense in alternativa i soggetti interessati a gestire situazioni di grave insolvenza possono ricorrere a leggi statali, spesso più rapide e snelle.

Ma il Chapter 11 offre una particolarità: consente alle ditte in difficoltà di ristrutturare il debito mantenendo comunque le attività operative.

Nel caso specifico, l’80% dei creditori avrebbe già espresso parere favorevole a un piano di riorganizzazione che prevede l’immissione di nuova liquidità nelle casse della Magneti Marelli e l’avvio di una possibile cessione del perimetro aziendale.

Ci sono già trattative in corso con il gruppo indiano Motherson, probabile acquirente, leader mondiale nella componentistica automobilistica.

Ma la notizia dell’istanza ha un impatto che va ben oltre i bilanci.

Per l’Italia, Marelli rappresenta una delle poche realtà industriali ancora radicate nei territori di mezza penisola, che ha visto via via spegnersi quasi tutte le sue fabbriche simbolo, tutte afferenti al medesimo indotto: Te Connectivity a Collegno ha chiuso definitivamente pochi giorni fa; Magna ha annunciato la delocalizzazione da Rivoli; le Officine Vica sono passate sotto controllo cinese; il sito Lear di Grugliasco attende da tempo una reindustrializzazione che non arriva; lo stabilimento Magneti Marelli di Sulmona ha le mani nei capelli.

Magneti Marelli conta circa 6.000 dipendenti in Italia.

La situazione preoccupa molto i sindacati, che hanno chiesto e ottenuto un primo incontro con i vertici dell’azienda.

Ma cresce l’ansia per l’appuntamento fissato il prossimo 19 giugno al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove si spera che venga aperto un tavolo istituzionale permanente.

Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr chiedono un intervento diretto del governo, temendo che senza una regia pubblica si vada verso una progressiva disgregazione del settore.

Troppi sono i sospetti per cui gli attuali proprietari dell’azienda, i cinesi, stiano attuando una strategia industriale che penalizza sia gli stabilimenti italiani che l’intera filiera nazionale.

A conferma di questi timori, segnaliamo che la Magneti Marelli a ora non ha ancora comunicato se vi saranno tagli o ristrutturazioni nei siti italiani. 

Ricordiamo, agli amanti del diritto fallimentare e non solo, che con l’ingresso nel Chapter 11 tutte le azioni dei creditori miranti al pagamento dei loro debiti sono automaticamente bloccate (esattamente come nell’attuale legge fallimentare italiana).

Alcuni contratti, quelli detti “esecutivi”, possono perfino essere cancellati se la cosa fosse ritenuta finanziariamente conveniente per la procedura.

Tali contratti includono i contratti di lavoro, i leasing immobiliari, contratti di manutenzione o fornitura. Uomo avvisato….

 

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