Crisi di Stellantis e Marelli, la Uil Abruzzo chiama a raccolta la politica

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Si è parlato di futuro dell’auto e dell’automotive in Abruzzo e di Stellantis durante la conferenza stampa di questa mattina convocata da Uil Abruzzo, Uilm nazionale e Uilm Abruzzo, con la partecipazione della rappresentanza nazionale di Uil metalmeccanici.

“Per salvare il settore automotive è necessaria un’azione urgente e articolata su più livelli – ha spiegato il segretario nazionale Uilm Gianluca Ficco -. Come Uilm chiediamo innanzitutto al Governo di attivarsi in sede europea per l’abolizione del famigerato sistema delle multe, che penalizza le nostre case automobilistiche proprio mentre la concorrenza internazionale e in particolare cinese si fa più agguerrita. In secondo luogo, è fondamentale intervenire sui fattori che limitano la competitività italiana, a partire dal costo dell’energia, ormai insostenibile anche rispetto agli altri Paesi europei. Infine, occorre proseguire il confronto con Stellantis, Marelli e con le altre principali aziende dell’indotto. La tenuta e il rilancio della produzione richiedono l’impegno di tutti. Come sindacato abbiamo sottoscritto accordi complessi pur di salvaguardare gli stabilimenti italiani, ma non possiamo farcela da soli. La politica ha innescato la crisi dell’automotive e quindi è la politica che ora deve contribuire a risolverla”.

Il segretario generale Uil Abruzzo, Michele Lombardo, ha aggiunto: “È fondamentale salvaguardare l’industria italiana dell’auto e l’intero settore dell’automotive. Continuiamo a chiedere con forza un impegno alla Regione e al Governo per imporre all’Europa di decidere presto e a sostegno del settore dell’auto e dell’automotive. L’Italia e l’Abruzzo non possono permettersi il lusso di rinunciare ad un comparto così importante e strategico nel panorama economico e sociale del Paese e della nostra Regione. Ribadiamo che, in Abruzzo, sono oltre 28 mila le famiglie che vivono grazie ai posti di lavoro che il settore offre. A Stellantis diciamo che prendiamo atto delle dichiarazioni fatte che confermano la centralità dello stabilimento di Atessa nelle strategie aziendali, chiediamo però di cominciare ad invertire la rotta, riprendendo gli investimenti sia su Stellantis Atessa sia sulla intera filiera dell’indotto, a partire dalla Marelli di Sulmona fino alla Denso di San Salvo. Continua per noi il lavoro di tutela delle aziende abruzzesi del settore, al fine di sostenere il livello occupazionale del comparto dell’automotive regionale”.

Per Nicola Manzi, Uilm Abruzzo: “La ex Sevel di Atessa, leader in Europa nel mercato dei veicoli commerciali leggeri,  va sostenuta con investimenti, infrastrutture  e nuovi modelli per tutelare l’occupazione e l’indotto. La crisi dei veicoli commerciali leggeri ha costretto lo stabilimento Stellantis di Atessa ad utilizzare da giugno 2024 la cassa integrazione ed adesso i contratti di solidarietà. L’organico attuale si aggira intorno ai 4.800 addetti e, in questi giorni, si stanno completando le fuoriuscite incentivate di circa 400 dipendenti.  La riduzione delle richieste del Ducato, impone una produzione giornaliera a circa 650 veicoli al giorno su 2 turni, mentre il turno di notte è stato sospeso sino alla fine di agosto. Stellantis, le Istituzioni europee, nazionali e regionali devono creare le condizioni affinché il settore dell’automotive e il prodotto Ducato sia ancora competitivo in Europa nonostante le leggi capestro imposte dall’Europa.”

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