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Crisi ASL 1 Avezzano, Sulmona, L’Aquila, un Casinò Royale?

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Si, perché ormai dal mese di marzo, notizie sempre più allarmanti si affastellano riguardo alle sorti economiche ed amministrative della ASL che eroga i servizi sanitari in tutta la provincia.

C’è da dire che quella che è una delle aziende sanitarie locali più estese d’Italia, con un territorio grande quanto l’intera Liguria, subisce da tempo l’accanimento della sorte, diciamo così.

Al netto della riorganizzazione della sanità regionale licenziata dalla Regione Abruzzo proprio ad inizio dell’anno e che ha previsto un sistema che dovrebbe ottimizzare strutture, risorse e quindi costi di una macchina che assorbe più o meno l’8o% del bilancio regionale, dei ritardi post COVID che aveva fatto prevedere un aumento delle unità di terapia intensiva per fronteggiare eventuali nuove pestilenze, dell’attacco hacker per il quale i dati sensibili di tutti gli utenti della ASL1 sono finiti in mano a malintenzionati, è evidente che c’è qualcosa di più e non del tutto chiaro.

Ironia della sorte, in questo autentico “casinò royale” per il quale abbiamo appreso con un certo sconcerto che la sanità in Abruzzo avrebbe un buco da 200 milioni (se lo calcolassimo con le vecchie lire sarebbero circa 400 miliardi) una cifra pari a circa 160 euro pro capite per ogni cittadino, 640 per una famiglia di 4 persone, nonostante la ASL1 sia l’unica tra le quattro con un bilancio di 5 milioni in positivo riguardo alla mobilità sanitaria, è quella che sta rischiando seriamente il commissariamento.

Questo graverà inevitabilmente sulle prestazioni che già non brillano e che vedono soprattutto Sulmona e Castel di Sangro in sofferenza. Che parlando di sanità sembra un gioco di parole.

Fatto sta che il Direttore Generale, Romano, è scaduto a fine maggio e sostituito da un facente funzioni, Stefano Di Rocco e entro l’11 di luglio è improrogabile la presentazione di un bilancio approvato dai revisori dei conti, tra i quali un noto professionista di Sulmona, Beniamino Di Ienno, che non hanno intenzione di mollare sui conti bocciati dal Collegio.

Non c’è in questo momento il responsabile del bilancio, l’ufficio di disciplina lo ha sospeso dall’incarico per sei mesi ed è sostituito attualmente da Alessia Parlatore, già responsabile del personale.

I revisori contestano uno scostamento negativo dell’utile di esercizio programmato e autorizzato dalla regione di oltre due milioni e mezzo di euro.

Comunque, tra una cosa e l’altra i revisori rilevano una perdita di esercizio sottostimata per quasi 7 milioni e solo una decina di giorni per risolvere tutte le incongruenze. Un passaggio davvero difficile che, tra l’altro, sta rallentando anche l’ingresso di nuovo personale selezionato con l’ultimo concorso per amministrativi, di cui pare l’azienda avrebbe davvero bisogno, visto che fu indetto nel 2020 e più volte rimandato.

La speranza è che tutto ciò non ricada ulteriormente con aggravi di costi e peggioramento dell’assistenza sulla pelle degli utenti e di una popolazione che, specie in provincia di L’Aquila, invecchia sempre più.

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