Skip to content

Bar e ristoranti: il valore del dehor

Ultimi articoli

Si parla spesso dei giovani che fuggono dai piccoli centri per cercare lavoro nelle grandi città o addirittura all’estero. Non si parla invece abbastanza di quelli che scelgono di restare e di investire nel territorio, a cui garantiranno -questo è l’auspicio- anche il ricambio generazionale. In molti casi hanno acquisito conoscenze e competenze fuori città ma hanno scelto di tornare.  Bisognerebbe pensare di più a loro e soprattutto trovare un modo per premiare il loro attaccamento alle radici e la loro voglia di riscatto in un contesto svantaggiato.

I tempi che corrono non sono dei migliori, il settore industriale è in forte crisi e molte attività commerciali hanno chiuso i battenti. Fortunatamente Sulmona ha delle peculiarità -artistiche, storico-architettoniche e geografiche- che ne fanno una rinomata meta turistica, ed è su questo che bisognerebbe investire, se si vuole assicurare la sopravvivenza dei negozi che tenacemente ancora resistono e delle strutture ricettive.

Ogni anno, con l’arrivo della bella stagione, balza tristemente agli onori della cronaca la tassa di occupazione del suolo pubblico, tra ritardi nelle concessioni e multe per pagamenti mancati o tardivi.

Concedere il suolo pubblico a bar, trattorie, ristoranti, è doppiamente vantaggioso per il Comune, che, oltre a guadagnare dalla riscossione della TOSAP, risparmierà i costi della nettezza urbana. È infatti agli esercenti che spetterà l’onere di provvedere alla pulizia di quelle aree, e non solo, dovranno anche fare a gara per renderle più belle e attraenti, ricorrendo ad arredi, fioriere, luci, ombrelloni. Ecco allora che la città si trasforma in un salotto a cielo aperto grazie al loro spirito di iniziativa e alla loro creatività.

Il problema è che il pagamento della tassa di occupazione spesso risulta particolarmente gravoso, soprattutto se si tiene conto del fatto che è calcolata al metro quadrato al giorno.

Forse questa tassa andrebbe “umanizzata” e adeguata al tessuto sociale.

Si potrebbe pensare ad una quota annua forfettaria: per le strutture ricettive i giorni della settimana non sono tutti uguali, l’affluenza si riduce notevolmente in alcuni per concentrarsi in altri. Si dovrebbe inoltre prevedere la possibilità di rendere fruibili i dehors anche nei giorni di maltempo, realizzando strutture fisse con pareti e coperture amovibili alla bisogna: è noto che gli spazi interni dei locali pubblici siano spesso angusti, specialmente nei centri storici. Sicuramente questo incentiverebbe la “movida” nei periodi altrimenti “morti” e offrirebbe ai turisti una immagine più colorata. Chi viaggia sa benissimo che ormai simili strutture si trovano ovunque, anche accanto ai monumenti.

Qualunque sia il colore della prossima amministrazione cittadina, ci auguriamo che voglia considerare la possibilità di concedere delle agevolazioni concrete agli esercenti e riconoscere il giusto merito a questi volenterosi figli della nostra bella Sulmona.

 

 

Altri post

Premio David Giovani

Riceviamo e pubblichiamo. PREMIO DAVID GIOVANI, Una rassegna cinematografica straordinaria per gli studenti del Polo Fermi aperta alla città ed al territorio A partire da

Presentazione libro su Carlo Tresca

Riceviamo e pubblichiamo. PRESENTAZIONE DEL LIBRO “COME UNA QUERCIA. VITA E BATTAGLIE DI CARLO TRESCA” A SULMONA La presentazione si terrà sabato 17 maggio 2025