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Avanti piano. Tirabassi, sul tribunale, mostra un prudente ottimismo

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Un prudente ottimismo, è questo quello che Tirabassi, questa volta nella sua veste di presidente dell’ordine forense, trasmette alla assemblea degli avvocati tenutasi qualche minuto fa nelle aule del tribunale.

Un po’ smentisce qualche trionfalismo trapelato da parte di qualcuno dei suoi sostenitori, questa volta come candidato sindaco della destra.

Non c’è ragione di non credere a Nordio il quale “ci ha ricevuto nel suo studio in Via Arenula” racconta Tirabassi, “e, a mia memoria non mi pare che una tal cosa sia successa prima, nella nostra annosa battaglia per la difesa del tribunale”.

E Nordio dice che ben presto il governo depositerà un disegno di legge, di pugno di Nordio stesso, con il quale verranno ridisegnati i criteri per la rivisitazione della geografia giudiziaria in forza del quale ci sarà la stabilizzazione dei quattro tribunali abruzzesi.

Corollario di tale iniziativa legislativa sarà un provvedimento di proroga, sino al gennaio 2027, per consentire che il disegno di legge faccia il suo corso.

“Ci sono due spinte”, aggiunge Tirabassi, “che rendono veritiere queste intenzioni”.

Una è una spinta ostativa di una parte della magistratura che è storicamente ostile a un decentramento degli uffici giudiziari.

L’altra è una spinta adesiva ed è quella che deriva da diversi parlamentari rappresentanti di aree dove i tribunali furono soppressi (come Lucera o Bassano) che sono talmente convinti della serietà delle intenzioni del governo che sperano di agganciare il loro territorio a tale riforma.

A chi gli chiede se queste due spinte possano tramutarsi in un ostacolo al cammino del progetto sparge il sale della prudenza.

Tirabassi è consapevole che un disegno di legge, gettato nell’arena del parlamento, non si sa come possa finire ma non dubita che verrà presentato, così come non dubita che verrà presentata una proroga.

Ma i tempi non ci sono, o comunque sono molto stretti.

A breve, udienze penali e civili, dovranno essere fissate a gennaio del 2026 e, allo stato, andrebbero fissate davanti il Tribunale de L’Aquila.

“Nordio”, dice il presidente, “sta pensando a giugno o luglio per le presentazione di una proroga”.

Ma è stato ampiamente chiarito che non ci sarà una proposta di proroga secca ma sarà ancorata al disegno di legge.

Sarà dunque conseguenziale pensare che per giugno, o luglio, sarà presentato anche il disegno di legge di cui tanto si parla.

Tutto bene, però son sensazioni e non fatti.

Ed è lo stesso Tirabassi che lo ammette: “una cosa sono le parole, una cosa sono il disegno di legge e la proroga scritti su carta e depositati”.

Di una cosa siamo curiosi: se a luglio non avremo niente cosa succederà? Cosa dirà il presidente ai suoi avvocati? Sceglierà di difendere gli interessi della categoria che rappresenta o sarà condizionato dalla sua appartenenza politica?

Ma anche queste sono chiacchiere, chissà come finiranno le elezioni.

Potrebbe pure non avere imbarazzi.   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  • Nato nel 1956, studi classici e poi laurea in giurisprudenza, oggi è avvocato nella sua città, patria di Ovidio e Capograssi: Sulmona. Da bambino, al seguito del padre ingegnere, ha vissuto, dall’età di 6 sino ai 12 anni, in Africa, tra Senegal, Congo, Ruanda, Burundi, rimanendo anche coinvolto nelle drammatiche vicende della rivolta del Kivu del 1967. Da pochissimi anni ha iniziato a cimentarsi nell’arte della letteratura e ha già pubblicato tre romanzi: “La Foglia d’autunno”, “L’ombra dell’ultimo manto” e "Virgilia". Quest'ultimo vincitore del premio letterario internazionale Ovidio edizione del 2024. Giornalista pubblicista è anche opinionista del Riformista, di Mondoperaio e del Nuovo Giornale Nazionale e vice direttore de "La Giustizia".

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