Sta diventando il Pierino della classe.
Di quelli discoli e indisciplinati che arricchivano le scene nei film che immortalavano scampoli di vita scolastica di una III C qualunque negli anni ’70.
Si tratta di Vincenzo Di Cesare, uno dei giovani della politica cittadina, eletto tra l’altro con un botto di voti. Oltre 400 preferenze.
Ieri, in relazione alla determinazioni sulla vicenda Cogesa di cui ci siamo già occupati, il Consigliere Di Cesare, con un comunicato articolato, ha contestato e preso le distanze dalla posizione del resto dei suoi colleghi di maggioranza, che avevano a loro volta steso un loro documento per illustrare la loro posizione.
Prende le distanze ma non le prende perché dice al contempo, con fermezza, che non è contrario alla maggioranza, né si considera a essa esterno.
“Non è frutto di dissenso politico”, dice nel suo comunicato, “ma è legata esclusivamente alla mancanza, al momento, di elementi di chiarezza e documentazione sufficienti per poter esprimere una posizione consapevole e responsabile”.
Non c’è bisogno di leggere tra le righe per intuire che le ragioni non sono quelle, perché un consigliere comunale ha il primo dovere di informarsi sull’ordine del giorno dei consigli o sui temi più rilevanti messi nell’agenda dei lavori della città.
Tema importante così come era ed è, quello del Cogesa, uno dei principali della città di cui, tra l’altro, si discute da settimane.
La posizione sembra quella dei tanti Pierini che, con le mani sporche di vernice, dicono alla professoressa “non sono stato io a scrivere ‘abbasso la squola’ sul muro della classe”.
La verità forse è un’altra.
Già in un’altra occasione, (in uno delle primissime sedute del Consiglio di questa stagione) Di Cesare, durante la votazione sulla TARI, si allontanò improvvisamente al momento del voto, giustificato da un improvviso malessere fisico.
Il buongiorno si vede dal mattino.
Di Cesare è molto vicino a Maria Assunta Rossi, addirittura ne è il collaboratore in regione, e il rapporto di stretta vicinanza politica è di tutta evidenza.
Allora, forse, a fare la Pierina non è il giovane Vincenzo, ma la adulta e navigata Maria Assunta che non è alla prima che combina.
Ci sono altri episodi sui quali torneremo.
Sembra evidente che ci sia una partita in gioco i cui contorni ci sfuggono.
È difficile scrutare l’orizzonte con il binocolo e capire se si tratta di equilibri regionali, di equilibri in Valle Peligna, di future elezioni, a Roma o a Pratola Peligna.
Una cosa è certa.
Se due indizi fanno una prova figuriamo quattro o cinque.
Non ce ne vorrà il Consigliere per questo ironico video rinvenuto sul web.


