L’AQUILA – Al termine della seduta della Commissione Vigilanza, che si è tenuta ieri mattina a L’Aquila, è intervenuto il Consigliere Regionale M5S Giorgio Fedele in merito a uno dei punti all’ordine del giorno: i metodi di riscossione da parte di ARAP degli oneri per le imprese localizzate nei nuclei industriali aquilani.
“Sono assolutamente insoddisfatto – spiega – delle poche risposte fornitemi dall’ARAP. I dubbi e le perplessità segnalati, oltre che dal sottoscritto, dalla Confindustria, da Apindustria e da Casartigiani, che voglio ringraziare per il contributo, sono stati confermati nel corso della seduta di Commissione. Il direttore Sutti, infatti, non è stato in grado di controbattere alle contestazioni mosse”.
“Agli atti della commissione è rimasto che le imprese sono chiamate a corrispondere oneri manutentivi senza conoscere il dettaglio delle singole voci che compongono il totale della richiesta e in una condizione di evidente carenza dei servizi che ARAP è chiamata a fornire agli imprenditori. Cosa ancora più grave è che l’ARAP non è in grado di verificare l’effettivo invio e la conseguente ricezione delle fatture emesse a carico delle imprese, alla luce delle lamentele dei tanti imprenditori che si sono visti recapitare una richiesta di pagamento direttamente dalla Regie srl, società scelta dalla stessa ARAP per il recupero dei crediti, senza aver mai ricevuto alcuna fattura. Al danno si aggiunge anche l’ulteriore costo, di circa il 10%, dovuto alla società di recupero crediti e a carico sempre degli imprenditori”.
“Ultimo, ma non per importanza – prosegue – il fatto che ARAP e Comune dell’Aquila, così come quello di Avezzano e in parte Sulmona, continuino a richiedere, attraverso la TASI, il pagamento di un servizio erogato dall’ARAP stessa e già addebitato da quest’ultima a carico delle imprese presenti negli ex consorzi industriali, generando un doppio balzello per i medesimi servizi. Sul punto specifico, il Direttore Sutti ha dichiarato di aver esposto il problema ai sindaci del comune dell’Aquila e di Avezzano, nel corso della Consulta territoriale, ma la mia domanda per sapere quale fosse stata la soluzione assunta sul tema non ha avuto risposta. Ciò a chiarire che su di una tematica così importante si sono fatte sino ad oggi solo chiacchiere”.
“Si tratta del classico caso – conclude Fedele – di cattiva gestione, dove le istituzioni coinvolte sembrano guardare altrove anziché trovare una necessaria soluzione, portando all’esasperazione tutte quelle persone che hanno scelto di fare impresa in un territorio come quello della nostra provincia. Per me la partita non si chiude qui. Il direttore Sutti si prepari perché a settembre chiederò che sul tema venga nuovamente audito in commissione, insieme all’Assessore Febbo che sul tema in questione è latitante”.