Nuovo riconoscimento per Marco Carrozza, fisioterapista e osteopata sulmonese.
La Federazione di Atletica Leggera lo ha convocato, nell’ambito del settore sanitario, in qualità di fisioterapista, al raduno nazionale giovanile che si svolgerà a Grosseto nel periodo 17-20 aprile 2019.
Al raduno partecipano tutti gli atleti di interesse nazionale che la direzione tecnica della FIDAL ha individuato quali possibili partecipanti ai prossimi Campionati Europei under 20 che si svolgeranno a Boras in Svezia dal 18 al 21 luglio p.v. Per dovere di cronaca la precedente edizione si è svolta in Italia, a Grosseto, nel 2017, dove si sono avuti due record mondiali di categoria.
La manifestazione continentale è una dei più importanti eventi internazionali a livello giovanile in quanto costituisce il raccordo tra il settore giovanile e il livello assoluto, quello, per intenderci, dei grandi campioni, senza per questo escludere che la rassegna europea degli under 20 rappresenta di per sé un valore mondiale, in quanto diversi under 20 gareggiano con le nazionali maggiori dei loro paesi.
Per avere una valutazione dell’elevato livello dei partecipanti all’attuale concentramento di Grosseto, va sottolineato che, nel 2017, allo stesso prese parte anche il primatista italiano dei 100 m. Filippo Tortu, che, poi, vinse il titolo europeo under 20, nel palcoscenico della stessa città toscana, sede, come già cennato, della manifestazione europea.
Il raduno di Grosseto vede la partecipazione di un cast di prim’ordine per quanto riguarda il settore tecnico, capitanato dalla campionessa olimpica di Los Angeles 1984 Gabriella Dorio, e con tecnici di altissimo livello quali Fabrizio Mori (campione del mondo a Siviglia 1999 e pluriolimpionico), Nicola Vizzoni, Paolo Dal Soglio, Enzo del Forno, Giorgio Frinolli, Claudia Coslovich e Alessandro Gandellini, tutti ex atleti in possesso di un palmarès di notevole riguardo con almeno una presenza ai Giochi Olimpici e ai Campionati del Mondo.
Tra gli atleti figurano nomi altisonanti come Larissa Iapichino, numero 1 a livello europeo tra gli under 18, figlia d’arte della bicampionessa mondiale del salto in lungo e due volte medaglia d’argento ai Giochi Olimpici, Fiona May, e dell’astista Gianni Iapichino; Battocletti Nadia, medaglia d’oro agli Europei di cross in Olanda il 09-12-2018.
Lo staff medico sanitario guidato dalla dott.ssa Elena Bellinzona è composto oltre che da Marco Carrozza da altri due fisioterapisti.
Questa nuova esperienza è arrivata per il fisioterapista sulmonese dopo aver interrotto il rapporto con la Federazione Italiana Sport Invernali Specialità BOB e SKELETON, con la quale ha collaborato ottenendo ottimi risultati. Dopo aver rifiutato la proposta di lavorare con la F.I.S.I. in altre specialità, ha accettato la proposta della Fidal Nazionale con cui era in contatto da alcuni mesi.
Un incarico sicuramente prestigioso e degno della massima considerazione che arriva in un momento molto importante della maturità professionale del tecnico ovidiano e testimonia la bontà della sua attività professionale fatta di competenze e di qualità umane che lo rendono ben accetto nelle relazioni interpersonali. La notizia della convocazione è stata accolta con soddisfazione e con orgoglio dall’entourage di Carrozza e dall’Amatori Atletica Serafini con la quale collabora come fisioterapista e come allenatore.
Il professionista ovidiano intende operare accanto ai tecnici federali con nuove e particolari forme di terapie preventive e di compenso con l’intento di rendere la muscolatura degli atleti, con i quali avrà modo di trattare, più efficiente e più pronta a dare risposte in termini di prestazione, adeguate alle possibilità degli stessi che, non bisogna dimenticare, costituiscono il futuro dell’atletica italiana.
Il suo apporto alla valorizzazione delle potenzialità delle nuove leve dell’atletica italiana sarà, sicuramente, molto elevato, visti i risultati ottenuti con la precedente Federazione, anche perché si troverà a muoversi in un ambiente più a suo agio, considerati i suoi trascorsi giovanili che lo hanno visto gareggiare con buoni risultati nel salto in lungo, ma anche per la sua profonda conoscenza della meccanica dei gesti tecnici e delle metodologie di lavoro utilizzate per le diverse discipline.