SULMONA – Ad ogi controllo, esame o ricovero gli agenti penitenziari del supercarcere di Sulmona sono tenuti a portare i detenuti in altri ospedali, dal momento che la Asl non si decide a far entrare in funzione l’ospedale sulmonese, inaugurato lo scorso novembre. Nella nuova struttura, infatti, ha sede il repartino dedicato ai detenuti. Protesta per l’inutile spreco di risorse e denaro, nonché per la sicurezza a rischio, Mauro Nardella della Uil penitenziari.
“Non si è fatto in tempo a festeggiare (nell’oramai lontanissimo mese di novembre) la consegna del nuovo nosocomio di Sulmona e quindi della possibile contestuale soluzione dei problemi legati alla gestione dei detenuti da ricoverare che un misterioso quanto inspiegabile ritardo è intervenuto caratterizzando in negativo la storia attuale della sanità penitenziaria nostrana – fa notare Nardella – Chiederò dapprima lumi al direttore sanitario del locale nosocomio e se sarà necessario, stante la natura commissariale che caratterizza l’attuale dirigenza generale, interroghero’ l’assessore regionale alla sanità sui motivi che stanno alla base di questo, a nostro avviso, ingiustificato quanto strano ritardo”.