L’AQUILA – Uil L’Aquila e Uil Fpl L’Aquila tornano sul tema della sanità territoriale e sulla necessità di avviare tavoli di confronto e azioni mirate con la partecipazione dei sindacati confederali, al fine di salvare la tenuta del sistema sanitario abruzzese, in particolar modo nelle aree interne.
“Auspichiamo che le azioni da mettere in campo siano di respiro e ambito sindacale – dichiarano Luigi Di Donato dell’unione provinciale Uil L’Aquila, il dott. Antonello Fabbri, Uil Fpl Medici L’Aquila, e Gianfranco Giorgi, Uil Fpl provinciale L’Aquila -. Rispetto ai fatti ai quali assistiamo in queste ore, pur condividendo le motivazioni di merito legate all’esasperazione dei territori più colpiti dalla gestione totalmente insufficiente della sanità pubblica regionale, la Uil ritiene che il percorso da seguire deve essere di natura sindacale, auspichiamo unitario, che eviti in questo momento storico di vita politico istituzionale abruzzese, il 10 marzo ci sono le elezioni per rinnovo del consiglio regionale, ogni strumentalizzazione di natura politica”.
La necessità di intervenire sulla tutela del diritto alla salute per i cittadini delle aree interne dell’Aquilano è stata sollevata più volte dalla Uil che ha espresso la forte preoccupazione per la tenuta della rete sanitaria abruzzese che sarà sottoposta sempre più a maggiore pressione a causa dell’invecchiamento della popolazione, tendenza che in Abruzzo è più marcata che nel resto del Paese. L’età media degli abruzzesi è di 48,8 anni, al di sopra della media nazionale, 48 anni, e di quella europea, 44 anni.
Sono le aree interne, poi, a soffrire maggiormente della carenza di servizi e per la forte diminuzione della popolazione.
Inoltre, il progressivo invecchiamento della popolazione, con il conseguente aumento dell’incidenza delle malattie croniche, avrà un impatto importante sul sistema sanitario abruzzese, specialmente in tutti quei paesi delle aree interne della provincia dell’Aquila, dove c’è un’incidenza maggiore di persone anziane e fragili. Ecco perché servono subito investimenti mirati sulla sanità territoriale per digitalizzare i servizi e sviluppare la telemedicina ma anche per costruire presidi fisici diffusi sul territorio, che siano punti di accesso al sistema sanitario in grado di garantire la giusta continuità assistenziale in tutti i territori abruzzesi. E in particolare in quei territori spesso isolati, come quelli dell’Aquilano, dove abita la popolazione più anziana , quindi più fragile e potenzialmente più bisognosa di assistenza sanitaria, che non può e non deve recarsi in ospedale per avere le cure necessarie.
Una delle priorità dell’azione sindacale della Uil è che la sanità in Abruzzo, a partire da quella territoriale, deve essere garantita in egual modo a tutti i cittadini e non creare le diseguaglianze che si riscontrano soprattutto nei territori ricadenti nelle aree interne. Potenziare la rete territoriale e aprire al più presto gli ospedali di comunità e le case della salute, con il giusto personale e le giuste apparecchiature medicali, significa decongestionare gli ospedali ormai incapaci di sostenere la richiesta di cure da parte dei cittadini, ma significa anche evitare il ricorso alle cure dei pronto soccorso, sempre più affollati e con tempi di attesa lunghissimi, in quanto si garantirebbe al cittadino una risposta sanitaria e di cura immediata sul territorio e nel contempo sarebbe anche un valido strumento per poter ridurre il problema delle liste di attesa per le visite specialistiche e diagnostiche.