SULMONA – Scrive al sindaco di Sulmona Di Piero, Franco Iezzi, a proposito dell’incontro che il Comune terrà con RFI per la velocizzazione della linea ferroviaria Pescara-Sulmona-Roma. Iezzi in qualità di direttore dell’ex Consorzio industriale si è interessato del progetto quando era agli albori, acquisendone competenza in tutti i passaggi che hanno condotto allo stadio attuale.
“Mi riferisco alla sua comunicazione – scrive quindi Iezzi nella missiva al sindaco – con la quale annuncia che il prossimo 17 gennaio, unitamente ai colleghi di Avezzano e di Tagliacozzo, vi incontrerete con l’ing. Macello ‘per ottenere garanzie e rassicurazioni sul progetto di velocizzazione della ferrovia Pescara Sulmona Roma’ che si ritiene ‘determinante per il rilancio dell’Abruzzo interno’”.
“Parto da questa ultima considerazione, che parzialmente condivido (sarebbe stato opportuno parlare di Abruzzo intero) per rappresentare il rischio che l’annoso problema della Pescara Roma si parcellizzi (sono note le polemiche sorte per la realizzazione del lotto 1 e lotto 2 e le dichiarazioni di alcuni uomini di governo),
La Roma Pescara è unica e, o la si realizza tutta intera con finanziamenti certi e tempi di realizzazione solidamente programmati, oppure diventa un cantiere eterno come tanti altri nel nostro Paese.
La mia Associazione (Ars) si occupa di questo problema da oltre 20 anni – continua Iezzi – ha realizzato insieme al CENSIS, il prof. De Rita è un convinto sostenitore del progetto), uno Studio specifico e nel 2020 ha organizzato un convegno con lo stesso De Rita, il Presidente Marsilio, l’allora AD di Rete ferroviaria ing. Gentile, e il presidente dell’Istituto Grandi Infrastrutture, dal quale scaturì sia un accordo tra la Regione Abruzzo, la Regione Lazio e RFI sia l’impegno a realizzare un progetto di prefattibilità che fu presentato nell’ottobre del 2020.
Il suddetto progetto prevedeva una spesa stimata in 6,4 MLD, modalità e tempi per il progetto definitivo. Non era indicata la data di fine lavori, ma da una lettura attenta non è azzardato prevedere da 25/30 anni.
Poi arrivò il PNRR che imponeva che le opere candidate al finanziamento dovessero categoricamente prevedere il completamento entro il 2027 e quindi ci si dovette accontentare dei progetti depositati nei cassetti di RFI che prevedevano il rispetto di questo vincolo (l’ammontare di questi lavori è di 600 Mln).
Da rilevare e sottolineare che – prosegue Iezzi – sempre che si trovino tutte le risorse previste e si rispettino i tempi ipotizzati, alla fine della storia la riduzione dei tempi di percorrenza da Pescara sarà ridotta di soli 50 minuti.
In definitiva la complessità del problema richiede che non si assumano iniziative frammentarie e che si convochi un tavolo politico-tecnico che produca una iniziativa unitaria da confrontare con il Governo (l’ing. Macello ha un compito marginale relativo alla esecuzione di specifici e parziali lavori).
Al Governo bisognerà chiedere specificamente:
1- Quale è il costo previsto dell’intera opera sottostimata dal progetto di prefattibilità in 6,4 MLD)
2- Supposto che si ottenga una risposta al precedente punto 1 (?), come si prevede e in quali tempi di reperire le risorse necessarie?
3 – Quanti anni occorrono per la ultimazione dell’intero progetto? Se la risposta sarà vaga chiedere: meno o più di 30 anni?
4- Al completamento del tutto, di quanti minuti si accorcerà il tempo di percorrenza tra Roma e Pescara? ( il progetto di prefattibilità stima solo 50 minuti).
Dalle risposte alle quattro domande – conclude iezzi nella lettera ai sindaci – si potrà capire quali azioni mettere in atto unitariamente per giungere alla auspicata soluzione finale”.