“Carissimi Sindaci, rappresentanti delle istituzioni militari, civili e religiose, un saluto a tutti voi qui presenti e a tutti quelli che ci seguono attraverso i mezzi di comunicazione.
Mentre ci apprestiamo a vivere il Natale, da sempre esperienza di profonde relazioni e di incontri, di momenti familiari, con intense espressioni di festa che pervadono il nostro animo, mentre ci avvolge il clima delle luci, degli addobbi natalizi, sperimentiamo un senso di inquietudine, il nostro animo è turbato da un’incertezza per il futuro, un velo di tristezza spesso avvolge il volto di tanti poiché l’emergenza sanitaria non è ancora finita. Il cuore è stretto dalla paura, le relazioni sono spesso sospese, come anche tante attività.
Questo tempo ci appare contraddittorio, costellato di tanti esempi di solidarietà e nello stesso tempo caratterizzato da una cultura individualista, dove ciascuno si chiude nel proprio spazio e alimenta l’indifferenza verso coloro che affrontano esperienze di sofferenza. Si respira un’aria di disorientamento, senza volerlo con parole e atteggiamenti alimentiamo la sfiducia e lo scoraggiamento, l’animo umano diventa a volte cupo e intraprende sentieri di tristezza, cadendo in un vortice di solitudine e di buio.
D’altro canto, siamo consapevoli di essere totalmente interdipendenti, non possiamo farcela da soli, come ci ha detto Papa Francesco: siamo tutti nella stessa barca, nessuno si salva da solo. Tante domande affiorano alla nostra mente e al nostro cuore: come andrà a finire? Chi ci salverà? Spesso nella ricerca di risposte, avvertiamo solo tanto silenzio.
È proprio in questo silenzio che sentiremo ripeterci tante volte nei prossimi giorni: BUON NATALE…, AUGURI…
Che senso ha augurarci Buon Natale?
L’avvenimento del Natale ci racconta della presenza di Dio tra noi, questo evento si realizza di notte, nel buio di quella notte santa si accende una luce che non si spegnerà mai più. Allora come oggi, quell’evento ha portato l’umanità dall’oscurità verso la luce. Dalla tristezza alla gioia. Dalla notte al giorno. In quella notte è apparsa una luce così splendente da illuminare i secoli.
I vangeli ci raccontano che tutta la storia comincia con un messaggero, un angelo inviato dal cielo, (Angelos ἄγγελος, in greco infatti vuol dire messaggero) che ha rivolto un saluto ad una donna, a Maria, le dice: Il Signore è con te. Da quel momento, da quell’annuncio, accolto con timore e gioia, si è innescata una reazione a catena cha ha attraversato i secoli per giungere fino a noi.
Maria a sua volta porta questa buona notizia alla cugina Elisabetta, le porta un Euanghelion (in greco Eu- euanghélion, Vangelo) una buona notizia, che coinvolge anche Giovanni Battista nel grembo di Elisabetta, colui che inizierà a diffondere questo annuncio di salvezza.
Nell’augurarci: Buon Natale, noi continuiamo a dare questa buona notizia a tutti coloro che incontriamo, un euanghélion che diffondiamo. Ti comunico una buona/bella notizia: il cielo è sceso sulla terra.
Dal giorno dell’annunciazione fino ad oggi milioni di persone hanno ricevuto questa notizia buona, bella.
Buon Natale continua ad echeggiare, a diffondersi, nessuno può fermare il Natale, in ogni latitudine e in ogni nazione e città sentiremo ripetere buon Natale, Dio è con noi.
Oggi questo annuncio di gioia ci raggiunge e ci coinvolge, siamo parte di una storia che chiede di partecipare attivamente. Questo annuncio è affidato a me, a te, a ciascuno. Tu che lo ricevi sei chiamato a trasmetterlo a tanti, un annuncio di gioia, di speranza.
A te è consegnata questa buona notizia, che ripeterai a molti: Buon Natale.
Non ti fermare ora sei tu l’ANGELO, il messaggero di speranza, che continua l’avventura iniziata due millenni fa. Continua a ripetere: Buon Natale. Ed ogni volta che lo fai apri il tuo cuore ad un altro che accoglie l’annuncio e lo ripeterà ancora. Buon Natale.
Così riparte la storia della speranza, rinasce la vita, riaffiora la gioia, un sorriso. Incrociando tanti volti, tante storie, incontriamo il volto di Colui, che fatto bambino, ha deciso di diventare mendicante d’amore
assumendo il volto di ogni persona, piccolo o grande, adulto o bambino, amico e addirittura nel volto del
nemico. Oggi affida a ciascuno una missione, ripetere ancora questo messaggio di speranza: Buon natale!
Molti attendono, dal sindaco, dal parroco, dai rappresentanti delle forze pubbliche un augurio di
speranza. L’angelo sono io, sei tu, messaggero di buone notizie che si mette in cammino, sono coloro che si
sono lasciati attraversare dalla luce divina e ora, come quei giorni a Betlemme, avvolti di luce la riflettono a
chi ancora vive nella tristezza, nel buio, per riaccende la speranza.
“In questo Bambino, Dio ci invita a farci carico della speranza. Ci invita a farci sentinelle per molti che hanno ceduto sotto il peso della desolazione che nasce dal trovare tante porte chiuse. In questo Bambino, Dio ci rende protagonisti della sua ospitalità”. (Papa Francesco)
Allora non interrompere l’annuncio, non bloccare la gioia, non entrare nel buio della notte ma apri il cuore alla speranza.… BUON NATALE E AUGURI A TUTTI VOI”.
S.E. Mons Michele Fusco – Vescovo di Sulmona