ROMA – Si è tenuta ieri l’audizione dell’UNITEL – Unione Nazionale Tecnici degli Enti Locali – presso l’ottava Commissione (ambiente, territorio, lavori pubblici) della Camera dei Deputati, in relazione al Decreto Legge 69/2024 “Salva Casa”, in fase di conversione.
L’UNITEL, rappresentata da Salvatore Di Bacco, coordinatore del comitato scientifico dell’Unione, ha sottolineato l’urgenza e l’indifferibilità di una nuova riforma organica e complessiva del Testo Unico dell’Edilizia.
I tecnici degli Enti locali, e dei Comuni in particolare, infatti, si trovano giornalmente a “combattere” con norme statali e regionali in continuo divenire, spesso contraddittorie e contrastanti, e devono mettere in atto procedure che, molte volte, vengono smentite dalla giurisprudenza, con gravi rischi, civili e penali, che ricadono sul personale degli uffici.
È necessaria quindi, per l’UNITEL, una riforma strutturale ed organica del nuovo testo unico dell’edilizia, poiché dopo le modifiche sostanziali e le liberalizzazioni di questi ultimi anni, lo stesso è diventato instabile, con le conseguenze visibili a tutti (esempio il caso Milano) con una produzione massiva di sentenze dove ormai la giurisprudenza e i giudici si sostituiscono per inserzione naturale e in supplenza al legislatore nella definizione del corpus normativo del T.U. dell’edilizia.
In tale clima, di incertezza e sfiducia, l’UNITEL rappresenta, in merito al D.L. “Salva Casa” la necessità, in sede di conversione in legge:
-per quanto riguarda la documentazione relativa allo stato legittimo degli immobili, di chiarire l’individuazione dei titoli edilizi atti a legittimare l’edificio da un punto di vista urbanistico/edilizio, e il loro raccordo con l’agibilità, adottando la definizione dei requisiti prevista dall’art. 24, comma 7-bis del D.P.R. 380/2001;
-per quanto riguarda gli accertamenti di conformità, di prevedere una serie di correttivi che possano permettere agli uffici comunali di emettere i provvedimenti di competenza senza incertezze interpretative, eliminando inoltre i tempi stretti di istruttoria delle pratiche e ripristinando il silenzio-rifiuto. In particolare va chiarito il concetto di “conformità urbanistica” e “conformità edilizia”; di “parziale difformità” (diversamente disciplinata dalle norme regionali).
Se i tecnici comunali, “addetti di trincea”, non sono dotati di strumenti legislativi omogenei, snelli, chiari, inconfutabilmente precisi, il sistema “Italia” ne risentirà e la “rigenerazione urbana”, tanto auspicata, non potrà decollare né si potrà dare quell’impulso per il rilancio non solo economico ma anche sociale e culturale necessario per ridare slancio al paese.
Purtroppo tale figura viene data per “scontata” come soggetto passivo delle riforme normative e non come elemento attivo, utile a dare informazioni e stimoli in quanto attore principale del sistema edilizio/urbanistico del Paese. Da anni l’UNITEL da anni segnala tale mancata presenza nei tavoli di concertazione sulle tematiche edilizie e urbanistiche e, anche in questa audizione, si propone come elemento collaborativo mettendo a disposizione l’enorme bagaglio di esperienza dei tecnici comunali, uomini e donne che lavorano a servizio del Paese e che non vogliono subire scelte, calate dall’alto, che influenzano la loro capacità operativa, ma vogliono diventarne protagonisti.