SULMONA (ore 12:58) – Recentemente, insieme ad altri Consiglieri ho chiesto un cambio di passo amministrativo, ma ho registrato un immobilismo sconcertante. Premesso che non ambisco a poltrone né a mera visibilità, lo dimostra la dimissione dal Consiglio Provinciale e la mia decisione di trasferirmi nei banchi della minoranza – così in una nota emessa in mattinata il consigliere comunale Maurizio Proietti.
Non voglio entrare nel dettaglio, perché si potrebbe ridurre il tutto a un elenco di cose non realizzate, ma rilevo l’insufficiente azione politico-amministrativa, che si deduce dalla quasi inesistente attività delle Commissioni. Questo, probabilmente, per la mancanza di comunicazione tra alcuni Consiglieri comunali e alcuni componenti della Giunta. È certo, che alcuni Consiglieri, diretti rappresentati dei cittadini, apprendono dalla stampa o dall’albo pretorio le decisioni prese dalla Giunta. Non si parla di lavoro e di rilancio dell’economia della Città. E che dire della pessima gestione della “questione” COGESA che, pur essendo una cosa importante, non può assorbire tutte le energie di un’amministrazione; che dire della mancata presenza di un rappresentante di Sulmona al comitato ristretto dei Sindaci tenutosi a Pescina il 14 marzo u.s. Eppure il Sindaco, che non era presente, poteva delegare uno dei tre medici che siedono sui banchi della maggioranza.
Partecipare a questi incontri significa anche ottenere servizi sanitari più efficienti e migliorare la qualità della vita della popolazione residente, popolazione che diminuisce sempre di più.
Una Città sempre più isolata sotto ogni punto di vista.
Sono stato coerente alla coalizione che si era formata per la competizione elettorale del 2021, di cui sono stato uno degli artefici, ma sono stato isolato subito dopo il risultato elettorale, probabilmente ero considerato il rappresentante scomodo del centro destra. Il nostro doveva essere un progetto di ampie vedute; infatti, al ballottaggio abbiamo visto confluire i voti del centrodestra. L’intenzione era quella di “rifondare” la Città a prescindere dalle appartenenze. Purtroppo, oggi, i risultati sono visibili a tutti e i responsabili del fallimento politico sono facilmente individuabili.
Per quanto mi riguarda, non voglio essere il fautore dell’isolamento politico e dello scadimento della nostra bella Città. Essendo, inoltre, ideologicamente un moderato di centrodestra prendo le distanze da questa maggioranza e inizierò a colloquiare con i gruppi di minoranza più vicini al mio credo politico per decidere in quale confluire. Una questione di fede politica.