SULMONA – C’è stata ieri la seconda inaugurazione della storia del neonato Museo Ovidio. Una storia di sei anni, per un neonato che tale non è più, nata con la precedente amministrazione, e continuata fino a ieri. Appunto con un Open day vissuto non come vera inaugurazione, perché il museo è ancora chiuso, ma solo come auspicio, preludio di ciò che sarà. L’idea di un museo per il poeta latino, che rappresenta anche un veicolo turistico fondamentale per la città è cosa buona e giusta: così i turisti sappiamo almeno dove portarli, oltre che a Piazza XX per la concreta statua o alle falde del Morrone per luoghi un po’ più utopici… (e per i quali pur volendo, non esistono navette). Ma la programmazione è ferma alla ancora mai giunta agibilità, iter ancora lungo, e all’affidamento della gestione economica: sì perché pare che l’apertura effettiva sia legata all’individuazione di una società di gestione che dovrà assumersi l’onere di investimento sulla struttura, dato che i musei non campano di soli biglietti d’ingresso. Non resta che sperare quindi nella buona volontà e persistenza di chi è deputato al varo definitivo: attuale amministrazione ed eventuali professionisti. Sotto la buona ed eterna stella di Ovidio, che attende invano la gloria, per ora, dalle genti peligne. Un auspicio oggi, nel giorno del suo compleanno.