L’AQUILA – “Apprendo con estrema indignazione, disappunto e rabbia la sentenza del tribunale civile del capoluogo che punta il dito, per il 30%, contro le vittime del crollo del condominio di Via Campo di Fossa, in quella maledetta notte di aprile del 2009.” Inizia così la nota inviata da Giorgio Fioravanti, familiare di due vittime che hanno perso la vita nel crollo di Via Campo di Fossa, Guido Fioravanti e Franca Ianni, e segretario comunale aquilano della Lega – Salvini Premier.
“Donne e uomini con la colpa, si legge, di essere rimasti in casa a dormire nonostante lo sciame sismico che andava avanti da mesi; è questa l’incredibile interpretazione del Giudice che fa risvegliare, sia nei parenti delle vittime di quel crollo, quale sono anche io, che nella città intera; sensazioni e ricordi che diventano sempre più difficili da accantonare, soprattutto quando siamo costretti ad affrontare situazioni del genere.” prosegue Fioravanti puntando il dito contro il Giudice Monica Croci, redattrice della sentenza.
“Secondo quanto stabilisce la sentenza, dunque, si potrebbe dedurre che le vittime abbiano deliberatamente scelto di perire sotto le macerie poiché, di notte, dopo mesi di scosse, non scelsero di andare a dormire in macchina, in tenda o chissà dove. Follia.”
Qui, poi, l’affondo del Segretario: “E’ una sentenza figlia di un sistema sbagliato, di una giustizia ingiusta che non prova la minima vergogna né rispetto nel calpestare la dignità non solo di famiglie che, dopo 12 anni, soffrono ancora ma anche quella di una città intera.”
“Eppure la mia compagine politica,” prosegue Fioravanti analizzando l’aspetto politico dell’accaduto “insieme con il Partito Radicale, ha provato a sensibilizzare la popolazione italiana sulla improcrastinabile necessità di modificare questo sistema, ma ha fallito a causa di una certa sinistra che ha convinto, con ogni mezzo possibile, gli italiani a rimanere a casa e non andare a votare, a giugno, il referendum sulla Giustizia che, forse, qualche responsabilità ai Giudici l’avrebbe data in caso di errori.”
“Oggi,” conclude Fioravanti “leggo, un po’ ovunque, la sinistra locale, con i soliti comitati schierati, che raccoglie “l’occasione” per rispolverare gli antichi strali contro il Governo del 2009 [qualcuno, incredibilmente, anche contro quello che deve ancora insediarsi] e scagliarsi contro di esso, contro la Protezione Civile, contro quell’amministrazione regionale; puntando il dito contro lo “Stato” non identificandolo in un giudice bensì in un Presidente del Consiglio o similari. Ecco, se oggi, a fronte di una sentenza inqualificabile, dobbiamo puntare il dito, e io sono convinto che sia assolutamente necessario farlo, indirizziamolo, senza ipocrisie e soprattutto senza faziosità, anche verso categorie intoccabili nei confronti delle quali non si è voluto mai mettere in discussione i privilegi. Sarebbe un puro miraggio per questa città anche in queste occasioni”.