SULMONA – Altro che cantiere bloccato e rivincita della pietra sul travertino. In questa “morra tutta sulmonese” del cantiere di piazza XX Settembre, non solo i lavori non si sono bloccati, ma procedono a ritmo sostenuto. Tanto è vero che la pietra ha lasciato il posto al travertino sui due terzi della superficie.
Non sembra servito a nulla, dunque, il sit-in di ieri e le proteste a cui avevano dato seguito i due assessori Luigi Biagi e Mauro Tirimacco.
Anzi proprio quest’ultimo furioso annuncia provvedimenti contro il progettista, Antonio Giovannucci.
“È assurdo – tuona – ci eravamo lasciati con l’impegno di sospendere i lavori per rivedere il progetto è arrivare ad una variante. La volontà dei cittadini e quella delle istituzioni va rispettata. A questo punto non ci resta che prendere provvedimenti”.
Quello che, però, lascia basiti è che al di là delle dichiarazioni di intenti i lavori procedono spediti nella centralissima piazza XX Settembre, senza che nessuno faccia nulla e soprattutto con la Soprintendenza assente dalla partita.
Alla domanda su che fine abbia fatto l’antica pietra che delimitava l’ingresso alla piazza l’assessore Tirimacco assicura che “è stata conservata e che sarà recuperata per essere posizionata”. Non si comprende bene come a giudicare i pezzi rotti dalla grossa pala meccanica.
Ma il cantiere della discordia non brilla proprio per sicurezza e rispetto delle procedure. Basta vedere il casotto bagno e spogliatoio posizionato sulla facciata del palazzo storico Caracciolo, che affaccia su piazza XX Settembre e spostare lo sguardo poco più su per restare sbalordito dalla vista di un grosso tubo arancione che dà un anno riversa acque e detersivi di un terrazzo privato sulla piazza. Terra di nessuno.