PRATOLA PELIGNA – Che le proprie passioni vadano coltivate, è un assunto scontato. Che le proprie passioni o attitudini poi ti portino un risultato di pregio a livello nazionale, be’, è qualcosa di molto meno ovvio.
Elisabetta Liberatore per mestiere fa la dipendente della BCC di Pratola, è un quadro direttivo, impiego di alto rispetto. Ciò non toglie che i moti dell’animo, nei rari ritagli di tempo tra lavoro e famiglia, possano volgersi anche “altrove”. Molti permettono questo movimento, pochi raggiungono una meta significativa. Ancora una volta.
Elisabetta è stata infatti selezionata per l’inserimento di 7 poesie nella “Enciclopedia dei Poeti Italiani Contemporanei”, pubblicata da Aletti Editore. Sarà disponibile a
primavera del 2019 in tutte le librerie italiane, comprese le nostre ovviamente: cerchiamo quindi di non perderla.
Quest’edizione raccoglie alcune tra le più interessanti voci poetiche presenti
nel panorama attuale, fornendo un approfondimento su ogni autore, con estratto della produzione poetica e la nota biografica.
Insomma, un riconoscimento artistico di livello alto. Un traguardo per la poetessa, per la donna, la madre e anche per la dipendente che aggiunge così lustro ad un’istituzione importante per altri ambiti, ma che non disdegna di per sé il mecenatismo nell’arte: la BCC. Una coincidenza casuale, ma in qualche modo a-casuale, non “fatta a posta” come si dice in termini spiccioli. E la cosa non guasta di certo.
“Un traguardo inaspettato, il mio primo timido tentativo di propormi al pubblico – ha detto Elisabetta, ancora un po’ incredula – un esordio davvero lusinghiero. È un risultato che mi incoraggia molto a proseguire nella mia
passione letteraria fin dove vorrà portarmi. Dedico questo importante traguardo alla memoria dell’illustre professor Giuseppe Di Tommaso,
ormai scomparso, mio docente di Lettere alle Superiori e mio mentore. Ed a mio padre Umberto, mio amatissimo esempio e modello”.
Elisabetta sarà ancora un po’ incredula, ma sicuramente non nell’intimo, lo stesso posto da dove arriva l’inesplicabile, il sentimento tradotto in funzione poetica. Quello di molti, ma non di tutti, per l’ennesima volta, perché arriva a vette che la forma poetica inquadra e cattura, ma spesso l’animo le supera. Tradotto: la poesia.