CHIETI – Avere una visione è una condizione dell’animo. Ma avere una visione vuol dire anche meritarsela, attraverso le capacità professionali in grado di conservarla e svilupparla. Ed è questo che ha fatto la Banca del Credito Cooperativo di Pratola Peligna, nella sua volontà di espansione dall’Abruzzo interno verso la costa. Ed è questo che hanno voluto dire i vertici ritrovatisi ieri sera assieme a Cda, Soci e addetti ai lavori, presso l’Hotel Parco Paglia di Chieti. Per testimoniare in un incontro-convegno, poche settimane dopo l’apertura operativa della filiale Bcc chietina, le loro intenzioni, le loro motivazioni.
Gli imprenditori locali della Bcc di Pratola, perché oggi una banca che ha intenzione di sopravvivere non può non ritenersi ed essere un’azienda, hanno avuto la lungimiranza di considerarsi regionali. E con loro clienti, aziende e istituzioni appresso. Questo il senso in estrema sintesi dell’incontro di Chieti, portato bene dallo slogan che campeggiava alle spalle dei relatori: “Siamo qui”.
Ed era lì la Presidente Maria Assunta Rossi, che ha aperto i lavori parlando di una Bcc che può stare sul mercato, perché lo confermano gli indici, snocciolandone poi le caratteristiche. Banca della “fiducia“, tra clienti e istituto; banca che significa anche “impegno“, con i dipendenti impegnati al massimo sugli obiettivi. Ma l’apertura di Chieti per la Presidente, ha voluto rappresentare anche un cambiamento “culturale“, un atteggiamento diverso e moderno dell’intero gruppo ICCREA.
C’era anche un volto meno noto, se non altro perché nazionale, ovvero Fabio Colombera, Responsabile governo del citato Gruppo bancario. Che ha parlato di un’apertura innovativa, perché partenza di un’avventura ma con alle spalle una lunga gestazione amministrativa. Anche lui non ha mancato di citare una caratteristica insita nel dna del gruppo cooperativo, ovvero il rapporto stretto con il “territorio“, a differenza di altri. Non ha mancato di sottolineare nemmeno che, nel caso di Pratola, per meriti acquisiti sul campo, la crisi generale non ha inciso sulla salute del patrimonio e questo, di riflesso, regola aurea, si è riversato nella piena tutela degli interessi del cliente.
Era infine lì, e non poteva essere altrimenti, il Direttore Generale Silvio Lancione, che ha chiuso i lavori. E la sintesi non poteva non vertere su un riepilogo delle tappe degli eventi finanziari generali, ovvero della rivoluzione subita negli ultimi 30 anni dal sistema bancario. Il Dg ha ritessuto i fili di un orizzonte che non esiste più, perché non esistono più le Banche pubbliche, come anche le Casse di risparmio e le Banchi popolari. E tutto questo, magari per qualcuno meno attento, deve significare che le banche “falliscono”, poiché ha detto ancora Lancione queste non sono più delle “stampa soldi”, ma gestiscono il credito dei clienti. Il cambio del mercato ha imposto un’evoluzione, ovvero la nascita del concetto di Gruppo. Ma la banca, per Bcc, resta un istituto di “prossimità al cliente“, attraverso la forza dei propri mezzi. Questa la sfida. Intenzione di fondo sul territorio chietino, quella di creare un “Hub“, uno snodo logistico che vedrà nei prossimi mesi lo sbocco sul mare con la nuova filiale di Francavilla.
Ecco, per una volta allora non si griderà “terra!”, ma “mare!”. Perché il viaggio invertito di un navigatore, in questo caso sul territorio dei mercati e degli interessi veri della gente, conserva la meta sempre dentro di sé. Ovvero è l’arrivo di quella… visione. Originaria.